Il PGA Tour e il problema delle sponsor exemptions

Il PGA Tour e il problema delle sponsor exemptions

L’espressione piove sul bagnato a volte é assolutamente indicata, e questa é una di quelle volte.

In uno scenario contraddistinto da problemi un pò di tutti i generi, il PGA Tour ha visto montare anche la polemica relativa alle sponsor exemptions.

Le prime avvisaglie si erano manifestate in occasione della AT&T Pebble Beach Pro Am, secondo signature event stagionale.

Tre delle quattro exemptions a disposizione di AT&T furono destinate ad Adam Scott, Webb Simpson e Peter Malnati, tutti membri del PGA Tour Policy Board.

Le posizioni occupate ai tempi nel World Ranking da Simpson (146mo) e Malnati (249mo) mixate con quelle da loro occupate nell’ambito della trattativa con il PIF, fecero storcere il naso a più di un loro collega.

“Sembra essere una collusione, un gioco politico che non dovrebbe accadere sul Tour. E’ parecchio sospetto, secondo me” ha affermato un giocatore rimasto anonimo.

Un altro collega, anch’esso rimasto anonimo, mettendo in dubbio la meritocrazia del PGA Tour ha affermato che “la cosa puzza”.

Ma arriviamo al torneo in corso, il Wells Fargo Championship.

Puntuale, prima della gara é tornata la polemica.

Indovinate chi ha invitato lo sponsor?

Adam Scott e Webb Simpson (Malnati é entrato per ranking, che ha risalito con la vittoria del Valspar Championship, NDR), oltre a Gary Woodland e Matt Kuchar.

Per Webb Simpson (attualmente 227mo nell’OWGR) é il quarto invito stagionale in un signature event, ed é proprio lui, insieme a Scott, ad essere finito (di nuovo) nel mirino dei critici.

Dylan Wu, membro del PGA Tour, occupa il 154mo posto nel World Ranking, pur riconoscendo che entrambi sono grandi giocatori, esprime le sue riserve:

“La sponsor exemption riconosciuta ai medesimi giocatori in ogni elevated event non sembra applicare il concetto del ‘per chi gioca meglio’ ”

“Sembra sia applicato, più che altro, quello del ‘chi é più famoso’ o del ‘chi conosce le persone giuste’ “.

Un utente di X ha pubblicato un post molto diretto:

“Il PGA Tour é messo male se deve dare la sponsor exemption a Webb Simpson, dato che la LIV Golf ha ingaggiato le superstars”

“Questi tornei possono cambiare la vita ad un ragazzo giovane, mentre Webb si prende solo un sussidio da 40.000 $”.

Lo U.S. Open Champion del 2012 ha replicato alle critiche, dichiarando che le accetta volentieri, ma che lui non ha fatto nulla di male:

“So che queste sponsor exemptions sono quelle più ambite nella storia del Tour, ma non possiamo fare felici tutti”

“Dato che stiamo cercando di capire quali criteri debbano seguire queste exemptions, stiamo provando a bilanciare il tutto, dovendo soddisfare gli sponsors, dando loro l’opportunità di invitare coloro che desiderano portare a questi tornei, alla loro comunità, reputando che siano i soggetti giusti per valorizzare il loro torneo”

“So quello che ho ricevuto, questa é la mia quarta sponsor exemption, e Adam Scott ha avuto la sua parte”

“Ci sono state delle controversie, ed alcuno ragazzi hanno cercato di collegare questa cosa con il fatto che siamo nel Board”

“Ma questo non ha niente a che fare con il fatto che io faccio parte del Board”.

Bel discorso, ma non mi ha convinto.

Ma il problema non sono io: sono i suoi colleghi, perché se non ha convinto neanche loro, sono dolori.


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