Il rasoio di Occam è caduto su Penge

Marco Penge o Matt Fitzpatrick, si deve essere chiesto capitan Luke Donald fino all’ultimo momento disponibile: a quale dei due europei affidare la sesta e ultima pick per il team Europe che a fine settembre affronterà lo squadrone a stelle e strisce in Ryder Cup?

La scelta, come ormai tutti sappiamo, è caduta sull’usato sicuro, sul trentunenne di Sheffield, che quest’anno non ha certamente avuto dalla sua una stagione stellare, ma che, a partire dal Rocket Classic, ha collezionato quattro top ten negli ultimi sei tornei disputati sul Pga Tour, dimostrando di aver ritrovato il brio golfistico che tutti gli riconosciamo.

Insomma, alla fine su Marco Penge, che pure è secondo nella Race to Dubai con ben due successi in questo 2025, è caduta la lama del famoso “rasoio di Occam”, secondo il quale, nel dubbio, è sempre preferibile la soluzione più semplice e ben supportata dai fatti. E i fatti ci raccontano che in Ryder Cup Fitzpatrick ha già giocato per ben tre edizioni anche se con risultati non straordinari. E che però quest’anno sul Pga Tour Matt ha dei numeri strepitosi sui green e soprattutto con i ferri dalle 200 yards: caratteristiche che saranno decisive sull’infinito percorso del Bethpage Black.

Ma l’esclusione di Penge ci deve fare riflettere ben oltre, ovvero sul triste ma inevitabile svuotamento di talenti del DP World Tour: innanzi tutto, è impressionante notare che quest’anno non ci sarà nemmeno un giocatore stanziale sullo European Tour all’interno della squadra di Ryder. Ma non solo. Se infatti un campione con i risultati di Penge non riesce a centrare uno spot nel team, allora significa che i valori del circuito del Vecchio Continente sono quasi pari a zero, se confrontati con quelli ottenuti da altri sul Pga Tour. E per un team che deve rappresentare anche e soprattutto la bontà e la validità del circuito europeo, questa è una botta assai dura da digerire.


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