Jay Monahan e il Player Impact Program: “Ho potere discrezionale”
E’ un argomento di cui ho parlato spesso.
Il Player Impact Program, giunto alla sua terza stagione, non cessa tuttavia di essere al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori e degli appassionati.
I criteri su cui si basa questa speciale classifica, illustrati dal PGA Tour stesso, sono tutti incentrati su attività che non sono legate alle prestazioni sportive dei giocatori.
I giocatori in lizza sono attualmente i 20 top players del PGA Tour, ma non escluderei aggiustamenti in corsa, come é già successo.
Le prime due edizioni sono state entrambe ad appannaggio di Tiger Woods, che tra il 2021 ed il 2022 ha incassato 23 milioni di $.
Tutti i giocatori che sono entrati in classifica nella scorsa stagione hanno anche ricevuto l’invito per partecipare a tutti gli elevated events, la serie di tornei che rappresenta la novità più importante nel calendario 2022-2023 del PGA Tour.
Ed é proprio da questa novità che é nato un nuovo dibattito.
La versione 3.0 del Player Impact Program prevede, tra i vari paletti che devono essere rispettati dai giocatori per poter concorrere al montepremi finale, anche la partecipazione agli elevated events, con la possibilità di saltarne uno solo.
Durante la conferenza stampa tenutasi alle Hawaii, in occasione del Sentry Tournament Of Champions, vinto in maniera imperiosa da Jon Rahm, i giornalisti hanno formulato precise domande al Commissioner.
La prima serie ha riguardato la situazione di Tiger Woods che, stante la sua condizione fisica, palesemente non potrà rispettare il vincolo di partecipazione ai tornei top del Tour.
“Tiger non subirà alcuna riduzione (nel montepremi, NDR)”
“Penso che sia difficile che io possa dire cosa succederà fino a che la situazione non si concretizzerà”
“Ma io non credo che ciò accadrà”.
A questo punto i giornalisti hanno spostato leggermente il tiro, sottoponendo a Monahan il caso dei giocatori che, non presentandosi al Sentry TOC, primo degli elevated events, si sono già giocati il bonus per la stagione.
Il pensiero va immediatamnete a Rory McIlroy.
Anche in questo caso il Commissioner del PGA Tour é stato diretto:
“I ragazzi giocheranno i tornei. Questa é la linea di condotta”
“Io ho potere discrezionale, OK?”
“Questa é una cosa che non abbiamo mai fatto in precedenza. Così, se dovesse capitare, allora ritorneremmo alla domanda precedente (quella su Tiger, NDR)”
“Alla fine dei conti, lavorando con il mio team, studierò la situazione e prenderemo una decisione”.
Mr.Monahan, non mi ha convinto molto.
Il meccanismo del PIP si basa su indici non propriamente oggettivi, inserire anche l’alea del “ho potere discrezionale” non migliora l’attendibilità del programma.
Ma questo é solo il mio pensiero.