Jay Monahan: “Siamo nel business dello spettacolo”

Jay Monahan: “Siamo nel business dello spettacolo”

Il tema del gioco lento é tornato al centro dell’attenzione.

Il casus belli che ha riportato con forza l’argomento sotto la luce dei riflettori sono state le lamentele di Brooks Koepka successive all’ultimo giro del Masters Tournament.

Lo statunitense ha giocato insieme a Jon Rahm, e davanti a loro giocavano Viktor Hovland e Patrick Cantlay.

Ed é proprio quest’ultimo la “pietra dello scandalo”.

“Il gruppo davanti a noi era terribilmente lento” sono le parole esatte di Koepka.

Cantlay ha ribattuto affermando, sostanzialmente, che tutta la gara era rallentata (vi ricordo che l’edizione di quest’anno del Masters é stata flagellata dal maltempo, causando stravolgimenti nello svolgimento dei giri di gara).

Ha anche ricordato che, quando faceva parte del Player Advisory Council, il problema era stato ovviamente analizzato, ma che le statistiche a disposizione avevano evidenziato il fatto che sia negli ultimi 10 anni, sia allargando l’orizzonte temporale a 20, i giri di gara hanno sempre avuto la stessa durata media.

Cantlay, in un momento successivo, ha anche affermato di averne parlato con Jay Monahan, il Commissioner del PGA Tour, a margine dello Zurich Classic.

“Ho parlato con Jay Monahan oggi, mi ha detto che il torneo é terminato 24 minuti prima di quanto programmato, e che così hanno avuto 24 minuti di tempi morti televisivi, cosa di cui nessuno si é lamentato”.

Nella giornata di ieri sono arrivate alcune precisazioni di Monahan che ho trovato interessanti.

In una intervista rilasciata a SiriusXM, la radio del PGA Tour, ha chiarito che, secondo lui, non esiste alcuna urgenza di affrontare quella che, tuttavia, rappresenta uno dei problemi più controversi del golf moderno, sia professionistico che amatoriale.

“Noi siamo nel business dello spettacolo”

“Siamo in televisione. Contate le volte in cui terminiamo le trasmissioni in orario, se non in anticipo”

“Questa é una cosa di cui non sono soddisfatto, perché non vogliamo che il pubblico si scolleghi dalla CBS o dalla NBC prima che sia terminata la trasmissione”.

Qui il problema consiste nella difficoltà di bilanciare le aspettative dei tifosi, che si aspettano la diminuzione dei tempi, e quelle delle reti televisive e degli inserzionisti, che richiedono il rispetto delle tempistiche contrattuali.

Ovviamente Monahan ha garantito che il problema é oggetto di attenzione da parte del Tour:

“Ne parleremo al prossimo incontro del Player Advisory Council”.

Ha anche aggiunto che si aspetta che la situazione si risolva da sè l’anno prossimo senza la necessità di particolari misure o penalizzazioni.

“Vorrei ricordare a tutti che nella stagione 2024 prenderanno il via i tornei con il field ridotto, compreso tra 60 e 80 giocatori”

“Se c’é qualcosa che si può fare per migliorare il ritmo del gioco, questo passaggio lo é di certo”.


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