John Daly: “St.Andrews é il mio tesoro, ma…”

(fonte Legendstour website)

John Daly: “St.Andrews é il mio tesoro, ma…”

John Daly ha fatto una fugace apparizione al Royal Troon.

Dopo avere chiuso il primo giro in 82 colpi, score condiviso con un altro Past Champion, Ernie Els, ha dovuto ritirarsi a causa del riacutizzarsi dei suoi malanni al ginocchio.

Nonostante un tentativo in extremis di salvare il secondo giro, Daly ha dovuto rinunciare, come ha spiegato su X:

“Sono amareggiato per il fatto di dover abbandonare The Open

“Vederlo da lontano non é la stessa cosa, ma so di avercela messa tutta per esserci”

“Grazie a tutti i miei tifosi ed alla R&A per la settimana al Royal Troon GC”.

JD ha chiuso il post con un tag da par suo : #IliotibialBandSyndrome.

Una volta uscito dai cancelli dell’Open, Daly non ha tuttavia percorso molta strada, dato che la sua meta distava solo 40 minuti da Troon.

Il Champion Golfer of the Year del 1995 ha infatti raggiunto il Trump Turnberry Resort, da dove ha rilasciato una dichiarazione che ha sorpreso molti.

“Ho giocato qualche buca, questo posto é meraviglioso”

“Penso che sia il miglior percorso della Scozia”

“St.Andrews é il mio tesoro (ha vinto lì l’Open nel 1995, NDR), ma credo di avere trovato il mio nuovo tesoro”

“Siamo sul green della 18 (dell’Ailsa Course, NDR), e tutto questo é fantastico”.

Daly ha fatto tappa a Turnberry prima di recarsi presso l’altro circolo di proprietà di Donald Trump, il Trump International Golf Links, dove, a fine mese, prenderà parte allo Staysure PGA Seniors Championship hosted by Colin Montgomerie.

Il passaggio da Turnberry e la relativa dichiarazione hanno tutta l’aria di una “sponsorizzazione” da parte di un Past Champion a sostegno del tentativo di far rientrare l’Ailsa Course nella Rota dell’Open Championship, da dove é stato escluso proprio dopo il suo acquisto da parte dell’Ex-Presidente USA.

Al di là dei risvolti politici di questa vicenda, io da sempre sostengo che negare agli appassionati di assistere ad un’Open a Turnberry sia una vera ingiustizia.

Per cui, se John Daly aveva questa intenzione, allora sì, io sto dalla sua parte.

 


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