La buca 13 dell’Austin Country Club

(fonte austincountryclub.com)

La buca 13 dell’Austin Country Club

Dopo aver passato il check point all’ingresso per il pubblico, si sale su di una passerella che porta al campo.

La prima buca che si incontra é la 13.

Si arriva in prossimità del tee box, e lo sguardo corre automaticamente alla ricerca del fairway, e poi del green.

(fonte pgatour.com)

Entrambi si individuano facilmente , ma quello che balza all’occhio é il lago che incombe davanti al tee, lungo tutto il lato sinistro del fairway e lungo tutto il fronte del green.

Se avete nella sacca e nello swing 285 yards di carry, potete tranquillamente attaccare il green (la buca é lunga 317 yards) e puttare per l’eagle.

In caso contrario fate come farei io, una bella spalancata a destra per evitare l’acqua, alla ricerca di un percorso sicuro verso il green, con l’obiettivo di usare al massimo due palline per chiudere la buca.

E’ certamente una buca complicata, ed ora si trova al centro di un dibattito.

Il layout creato per il WGC – Dell Technologies Match Play ha scatenato le critiche di diversi spettatori.

Il problema fondamentale sono le strutture dell’ospitalità che si trovano alla fine del fairway,  sul lato destro del green.

I giocatori che non vogliono prendersi rischi eccessivi (o inutili, se stanno conducendo l’incontro), mirano a quell’angolo per garantirsi un droppaggio senza penalità con successivo chip verso il green (in effetti io ho assistito a diversi di questi droppaggi).

Un giornalista di SBNation, Brendon Porath, ha dato il la alle critiche.

Ha definito “una farsa” quello che stava succedendo alla buca 13 e ha affermato che “l’integrità del torneo é andata perduta” in conseguenza di ciò.

Un tifoso arriva a definirla come la peggiore buca del Tour.

Un altro sottolinea il fatto che se non fosse stato un torneo professionistico, i giocatori si sarebbero trovati in una situazione di gioco molto diversa (giudizio abbastanza gratuito).

E i giocatori come la pensano?

A Lee Westwood la buca piace.

“E’ un par 4 corto molto bello”

“L’unica cosa che non mi piace é il pericolo che corrono gli spettatori”

“E’ quello il problema. Tirare in direzione delle struttute sulla destra mette in pericolo le persone in quella zona”.

Tyrrell Hatton, invece, sottolinea un altro problema.

“Sarebbe bello se ci fossero delle aree di droppaggio in prossimità delle strutture dell’ospitalità, così la smetteresti di dover procedere al droppaggio in posti stupidi”.

Posso confermare anche questo aspetto.

Il terreno in quella zona presenta molte pendenze ed avvallamenti, ed il continuo passaggio degli spettatori peggiora la situazione (ho visto partire più di un colpo toppato, e stiamo parlando di professionisti).

Brooks Koepka lo ha definito “uno dei migliori par 4 raggiungibili con il drive” per giocare un match play.

Anche Jon Rahm é d’accordo con Koepka, e la definisce “una bellissima buca”.

Morale, é difficile trovare una situazione ottimale.

E’ un buca che incarna perfettamente il concetto di rischio/ricompensa, e sotto questo punto di vista é adattissima ad un match play, anche considerando il fatto che arriva ad un punto dell’incontro dove può essere necessario azzardare.

D’altro canto, l’unico modo per permettere al pubblico di godersi lo spettacolo é di sistemare gli stands al centro della polemica in quella zona (sul lato opposto si trova il fiume Colorado).

Soluzione alternativa.

E se ci godessimo il match play e basta?


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