Lo U.S. Open più difficile per Phil Mickelson

Lo U.S. Open più difficile per Phil Mickelson

Non sto parlando né del gioco né della classifica.

E’ molto probabile che Phil avrà il sabato e la domenica liberi, dato che il +8 del primo giro sta peggiorando (al momento in cui sto scrivendo vedo un + 11 con il projected cut a +2).

Questo U.S. Open é il primo Major disputato da Mickelson dopo l’aspra polemica, virata in guerra aperta, con il PGA Tour e, soprattutto, dopo l’ufficializzazione della sua adesione alla LIV Golf, dove ha debuttato nell’evento inaugurale, rivestendo anche la carica di capitano di una delle squadre.

I due momenti clou sono sicuramente stati la conferenza stampa pre-gara ed i giri di pratica.

Durante la conferenza stampa il mancino californiano ha senza dubbio vissuto la parte meno piacevole e più difficile del suo viaggo a Brookline.

Innanzitutto, il Phil Mickelson che si é presentao in sala stampa é stato totalmente diverso dall’uomo brioso e, a volte, un filo sbruffone che eravamo abituati a sentire.

Ora le parole d’ordine sono sobrietà e cautela.

Mickelson ha aperto la conferenza con una dichiarazione, come se fosse un imputato che dovesse difendersi all’inizio del processo.

Ha dichiarato che gli ultimi quattro mesi sono stati un “periodo necessario” per riflettere sui suoi passi falsi.

Ha ringraziato il Tour per “le svariate opportunità che mi ha fornito” e che era molto eccitato all’idea di tornare a giocare in un luogo cosèì pieno di storia.

Alla fatidica domanda “Ci sono domande?” é partito il momento meno piacevole.

Su 30 domande, solo una ha riguardato lo U.S. Open.

Le maggior parte delle altre 29 ha messo Phil visibilmente a disagio, se non, addirittura, in agitazione.

Era chiaro che sarebbe finita così, ma non si é mai abbastanza preparati ad affrontare una situazione del genere.

Altra musica invece nei giri di pratica, dove magari ci potevamo aspettare l’effetto gogna.

La realtà é che i tifosi gli vogliono ancora bene, nonostante tutto.

Certo, quando é arrivato in campo pratica non c’é stato il boato che ha accolto Rory McIlroy.

Certo, quando é salito sul tee della 1 con Jon Rahm e Kevin Na la folla non si é strappata i capelli.

Ma non appena ha eseguito il suo tee shot l’alchimia che lo lega al pubblico americano é ripartita.

“We love you Phil!”

E come ai vecchi tempi, lui si é voltato e ha risposto con il suo classico “thumbs up”.

Ma la cosa bella é stata la sua espressione di sincera gratitudine.

“Go Phil!”

“Let’s go, Lefty!”

Non voglio dire che sia tutto come prima.

Le interviste raccolte lungo il percorso sembrerebbero dimostrare che il popolo di Phil desidera perdonarlo.

E ho trovato singolare un commento all’interno di un gruppo Facebook che seguo:

“I ragazzi di Golf Channel si sono chiesti apertamente come mai Phil abbia ricevuto un caloroso benvenuto dai suoi tifosi. E’ perché stiamo parlando di una controversia costruita ad hoc”.

(fonte thehamdenjournal.com)

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