L’ultima stagione del PGA EuroPro Tour

L’ultima stagione del PGA EuroPro Tour

Quando parlai di un episodio quanto meno singolare accaduto sull’EuroPro Tour non mi aspettavo di certo che mi sarei trovato a parlare della sua fine.

Il 28 settembre, a poco meno di un mese dal Championship che ha chiuso la stagione, disputato sul percorso del Lough Erne Resort di Enniskillen, Daniel Godding, CEO del Tour, ha pubblicato un comunicato che annunciava la fine di una storia lunga venti anni.

Il PGA EuroPro Tour é stato per un ventennio il principale satellite dello European Tour in Gran Bretagna e Irlanda, garantendo l’accesso diretto al Challenge Tour attraverso l’Ordine di Merito.

Sui tees e greens del Tour hanno mosso i primi passi nel mondo del golf professionistico nomi pesantissimi.

Charl Schwartzel, Louis Oosthuizen, Robert Rock, Marcus Armitage, Ross Fisher, Nicolas Colsaerts, Tommy Fleetwod e Tyrrel Hatton sono solo alcuni di coloro che hanno iscritto il loro nome nella Hall of Fame dell’EuroPro Tour.

Cosa c’é dietro questa triste (non trovo aktro termine) decisione?

E’ Godding stesso a spiegarlo nel comunicato.

“In un mercato in rapida evoluzione il PGA EuroPro Tour ha subito l’impatto dei cambiamenti globali negli investimenti, nei media e nelle sponsorizzazioni”

“Il panorama economico caratterizzato da costi crescenti e dal cambiamento delle abitudini dell’audience mondiale ha reso evidente che, purtroppo, non c’é più il sostegno né la domanda del mercato che consentano all’EuroPro Tour di continuare ad operare”.

Ma l’ormai ex-CEO ha rincarato la dose nel corso di una intervista rilasciata a Bunkered dopo la conclusione del Championship che ha garantito le ultime 5 carte per il Challenge Tour 2023 (James Allan, Michael Stewart, Dermot McElroy, Jack Davidson e Josh Hilleard, se volete appuntarvi i nomi).

“Uso sempre la frase ‘Non costruire castelli in aria'”

“Se ad un grattacielo tiri via i primi tre piani, quello crollerà”

“Il fatto é che nel golf attuale, c’é una terribile mancanza di concentrazione e di dotazione di risorse da parte dei vertici nei confronti della base”

“E’ realmente necessario prestare attenzione alla base ed assicurarsi che il talento possa crescere”

“Alla fine, per tutti i Tours, il prodotto si chiama giocatore”

“Spero solo che i grandi Tours si riuniscano e dicano ‘Abbiamo bisogno di una struttura che garantisca lo sviluppo'”

“C’é una enorme pressione sui piccoli Tours per garantire il funzionamento dell’intera struttura”

Godding ha altresì dichiarato che la fine dell’EuroPro Tour é stata ancora più dura da digerire alla luce delle ingenti risorse destinate ai top players del PGA Tour e della LIV Golf.

“Quando gestisci l’EuroPro Tour fai tutto quello che puoi per ottenere per recuperare ogni singolo penny o sponsor”

“Poi vedi qualcuno che incassa quattro milioni di dollari e più per un primo posto e pensi che se tu potessi avere anche solo il 10% di quella somma sarebbe una cosa enorme”.

Credo che questi siano i danni peggiori provocati dalla guerra insensata a cui stiamo ancora assistendo.


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