Manassero e Migliozzi 31esimi, Schauffele vince l’Open Championship

Xander Schauffele ha vinto l’Open Championship grazie ad un emozionante giro finale in 65 colpi.

Sul percorso del Royal Troon il campione americano ha staccato tutti gli avversari in classifica, scrivendo un -9 totale e vincendo così il suo 2° Major di stagione.

Nella 152esima edizione del The Open, Schauffele ha vinto con due colpi di vantaggio su Justin Rose e Billy Horschel, e ha aggiunto la Claret Jug al suo Wanamaker Trophy del PGA Championship vinto qualche mese fa a Valhalla.

Al 2° posto si sono classificati, a pari merito, l’inglese Justin Rose, che con un -4 di giornata si è portato a -7 totali, e l’americano Billy Horschel, leader al termine del 3° round che ha chiuso l’ultimo giro in 68 colpi (-3).

4a posizione per il sudafricano Thriston Lawrence, a -6 totali dopo un -3 di giornata. Lo segue, un colpo più indietro, l’americano Russell Henley, a -5, solitario in 5a posizione. L’irlandese Shane Lowry è 6° a -4, grazie ad un giro finale chiuso in -3.

Staccati di ben 3 colpi troviamo, in 7a posizione a pari merito lo spagnolo Jon Rahm, il sudcoreano Sungjae Im ed il n° 1 al mondo Scottie Scheffler, tutti a -1.

Metà classifica per i due azzurri in gara: Guido Migliozzi e Matteo Manassero sono 31esimi a +6 totali dopo un ultimo giro chiuso rispettivamente in 71 e 74 colpi.

PGA Tour e DP World Tour – The Open Championship

L’Open Championship torna al Royal Troon per la prima volta dal 2016 e i migliori golfisti al mondo competono per la Claret Jug e per la loro ultima possibilità dell’anno di ottenere la vittoria in un Major.

Disputatosi per la prima volta al Royal Troon nel 1923, il club festeggerà quest’anno la sua decima edizione come circolo ospitante, vantando una lista leggendaria di campioni, sei dei quali americani. Mentre l’Open Championship si è disputato per la prima volta nel 1860, fu solo nel 1923 che l’evento arrivò per la prima volta al Royal Troon. Allora, più di un secolo fa, fu l’inglese Arthur Havers a vincere il titolo.

La Claret Jug non tornò li fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il sudafricano Bobby Locke vinse il titolo per il secondo anno consecutivo. Da allora, le successive sei edizioni furono tutte vinte da giocatori provenienti da un solo paese. A partire da Arnold Palmer nel 1962, gli Stati Uniti godettero di un successo esclusivo con le vittorie di Tom Weiskopf (1973), Tom Watson (1982), Mark Calcavecchia (1989), Justin Leonard (1997) e l’inaspettato Todd Hamilton (2004).

Questo luogo ha offerto molti finali memorabili. L’ultima volta che il Royal Troon ha ospitato l’evento (2016) ha visto uno dei più sensazionali duelli nell’ultimo round nella storia dell’Open Championship tra Henrik Stenson e Phil Mickelson, con lo svedese che ha registrato un 63 nell’ultimo giro andando a vincere il suo primo titolo Major.

Come ci ha raccontato Vittorio Addabbo, alcuni cambiamenti attendono i giocatori che torneranno al Royal Troon per il 152° Open quest’anno. Allungato di circa 170 metri in totale, il percorso sarà di 6.735 metri con nove nuovi tee di partenza e la buca più lunga nella storia dell’Open Championship.

Quando si pensa al layout del Royal Troon, la buca che viene più spesso in mente è il par 3 della buca 8. Con cinque pot bunker che proteggono un green lungo ma stretto, la precisione è fondamentale. Conosciuta in tutto il mondo come “Postage Stamp” (francobollo), è la buca più corta nel circuito dell’Open, misurando 112 metri dai tee campionato.

Tuttavia, questa settimana potrebbe essere giocata a soli 90 metri in caso si decidesse di utilizzare un tee avanzato e una posizione corta della bandiera. La buca 6, un par 5, è stata allungata arrivando a 570 metri, il che la rende quasi 3 metri più lunga della buca 15 del Royal Liverpool, che era stata allungata per stabilire un nuovo record l’anno scorso.

Brian Harman arriva al Royal Troon come defending champion dopo la sua vittoria dominante al Royal Liverpool l’anno scorso. Fresco del 21º posto a pari merito al Genesis Scottish Open, il numero 13 del mondo si presenta per la prima volta al Royal Troon.

L’americano ha mancato l’edizione del 2016, ma avrà comunque molta fiducia di poter competere nuovamente per il titolo dopo essersi classificato sesto nel 2022 prima della sua vittoria dell’anno scorso.

Insieme a lui i migliori giocatori del mondo si riuniscono in Scozia questa settimana, con molti di loro che arrivano dal Genesis Scottish Open dopo che Robert MacIntyre ha conquistato la vittoria davanti ai tifosi di casa.

Mentre ci sarà molto interesse su Ludvig Åberg che giocherà per la prima volta all’Open dopo aver tenuto il comando dopo 54 buche al Renaissance Club, ci sarà inevitabilmente anche particolare attenzione su Rory McIlroy dopo il suo quinto posto in Scozia. È stata la sua prima partecipazione dopo il secondo posto contro Bryson DeChambeau a Pinehurst il mese scorso, e il nordirlandese ha dichiarato di essere davvero in ottima forma in vista dell’ultimo Major dell’anno.

Saranno accompagnati dal resto dei loro compagni di squadra europei vincitori della Ryder Cup, dopo che Justin Rose ha garantito la sua partecipazione al suo 21° Open Championship attraverso le qualificazioni finali, mentre Adam Scott, secondo al Genesis Scottish Open, farà la sua incredibile 93ª apparizione consecutiva in un major.

Inoltre si aggiungono al field Aaron Rai, Alex Noren e Richard Mansell, dopo aver ottenuto gli ultimi posti disponibili attraverso l’Open Qualifying Series a East Lothian. Ewen Ferguson, Jesper Svensson, Matteo Manassero, Nacho Elvira e Laurie Canter si sono qualificati come i primi cinque membri del DP World Tour non altrimenti esenti nei primi 20 della Race to Dubai al termine del BMW International Open 2024. Tiger Woods, che ha giocato per l’ultima volta all’Open a Royal Troon nel 2004, Rory McIlroy e Francesco Molinari sono tra i 19 ex campioni dell’Open che prenderanno parte al torneo.

A loro si aggiunge anche Guido Migliozzi qualificato grazie alla recente vittoria al KLM Open.

La stagione dei Major di quest’anno ha già visto il numero uno al mondo Scottie Scheffler vincere il Masters Tournament per la seconda volta, Xander Schauffele conquistare il suo primo Major dell’anno all’US PGA Championship e DeChambeau aggiudicarsi la sua seconda vittoria allo U.S. Open.

Come ci ha raccontato il nostro editorialista Stefano Mora, sono addirittura 18 i LIV players in campo questa settimana al Royal Troon.

Nessuno scozzese ha vinto l’Open Championship dal 1999 anno in cui fu Paul Lawrie a trionfare, ma questa settimana MacIntyre guiderà le speranze della Scozia dopo essere diventato il primo giocatore di casa a vincere il Genesis Scottish Open in 25 anni.

MacIntyre ha dichiarato che tutta la sua attenzione si sposterà sull’Open, è uno dei quattro scozzesi in campo ed è accompagnato dal collega vincitore del DP World Tour Ewen Ferguson, che si è guadagnato il posto attraverso la vittoria al BMW International Open. Jack Mcdonald, membro del Challenge Tour, che ha giocato nella Walker Cup nel 2015, ha ottenuto il suo posto attraverso le qualifiche, mentre il dilettante Calum Scott si è qualificato attraverso l’Open Amateur Series, introdotto nel 2023.

Potremo seguire l’Open Championship con la seguente programmazione:


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