Phil, ma tu ci sarai allo U.S. Open?

Phil, ma tu ci sarai allo U.S. Open?

Phil  Mickelson ha dichiarato che se non riuscisse a qualificarsi per lo U.S. Open che si terrà presso il circolo di Torrey Pines a San Diego, non sarebbe sicuro di accettare un eventuale invito della USGA.

Attualmente occupa il 113mo posto nel World Ranking, ma se entro il 7 Giugno non riuscirà a rientrare nei primi 60, l’unica strada per arrivare a Torrey Pines saranno le gare di qualifica.

Come ho già avuto modo di ricordare, lo U.S. Open è l’unico Major che manca al mancino californiano per ottenere il “Career Slam”-

Ha sfiorato il titolo per ben 6 volte, l’ultima delle quali nel 2013 al Merion Golf Club.

L’ipotesi della exemption a suo favore  da parte della USGA suscita una certa curiosità anche e soprattutto in virtù del travagliato rapporto che lega il governing body al giocatore californiano.

Mickelson è sempre stato molto critico nei confronti dell’ente di governo del golf USA a causa delle politica adottata nella preparazione dei percorsi.

Tale atteggiamento di aperto disaccordo è culminato con il plateale gesto su di un green durante il terzo giro dello U.S. Open 2018.

Dopo quel controverso episodio, sia nel 2019 che nel 2020 Phil ebbe invece parole di elogio per come la USGA aveva preparato i percorsi di Pebble Beach e Winged Foot.

Ma il fatto ancora più strano è che di solito le special exemptions vengono attribuite ai past champions dell’evento, come accadde nel 2019 per Ernie Els, U.S. Open Champion nel 1994 e 1997.

I giochi sono aperti, e per adesso il pallino è ancora nelle mani (fatate) di Phil.


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