Le reazioni al Player Impact Program del PGA Tour

Le reazioni al Player Impact Program del PGA Tour.

Andiamo con ordine.

Nei giorni scorsi, un portavoce del Tour ha confermato il lancio di una iniziativa promozionale chiamata, appunto, “Player Impact Program”.

Il Board del PGA Tour ha stanziato un bonus di 40 milioni di $ destinati a “remunerare” i 10 giocatori che, tramite iniziative ed attività al di fuori dei tornei, riusciranno a promuovere il “prodotto” Tour.

Colui che vincerà questa speciale “classifica” riceverà ben 8 milioni di $.

La valutazione di questa particolare perfomance, non sportiva, avverrà tramite un indice, attribuito a ciascuno dei top players (che, verosimilmente, avranno più possibilità di successo).

Tale indice si baserà sulla combinazione di 5 parametri che consentono di “misurare” la popolarità e la visibilità di ciascun giocatore.

L’introduzione di questa iniziativa, che il PGA Tour ha definito come studio in essere sin dal 2019, è visto dai più come una risposta “difensiva” alla Premier Golf League, progetto sostenuto da finanziaori dell’Arabia Saudita, il cui obiettivo è quello di assicurarsi la partecipazione dei 48 top players a scapito del PGA Tour e dello European Tour.

I membri di spicco del Player Advisory Council (organo di collegamento tra i giocatori ed il Board del PGA Tour), a partire dal Presidente Rory McIlroy, hanno declinato compatti l’invito ricevuto dalla PGL.

Ecco perchè il Player Impact Program viene visto come una misura difensiva, più che promozionale.

Ma quali sono state le reazioni?

Tra i giocatori del Tour risulta evidente come il bonus sia destinato ai top players, gli unici che godono della popolarità necessaria a far “schizzare” l’indice.

Ma è altrettanto vero che sono coscienti delle ricadute positive sul PGA Tour nel suo insieme.

Billy Horschel (altro membro del Council) ha dichiarato” Loro (i top players) sono la ragione per cui i nostri montepremi sono così alti. Qui non si premia la mediocrità”.

Per quanto riguarda invece i tifosi, le reazioni sono per lo più negative.

Il commento più significativo in tal senso è “i ricchi si arricchiranno”.

C’è chi sostiene che il PGA Tour avrebbe dovuto destinare i fondi allo sviluppo dei Tour satelliti, come il Korn Ferry Tour, dove spesso i giocatori si trovano in difficoltà finanziarie.

Chi pensa che a livello di immagine, meglio sarebbe stato destinare i 40 milioni in opere di beneficenza.

E chi, semplicemente, si è dichiarato nostalgico di quando i premi venivano aggiudicati solo sul campo, sconfiggendo gli avversari.

 


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