Ricordi dal Royal Troon

Ricordi dal Royal Troon

Il 152mo Open Championship é andato in archivio con la vittoria di Xander Schauffele.

Con un quarto giro da favola lo statunitense ha portato a casa il suo secondo Major della carriera, dopo il PGA Championship dello scorso maggio (che stagione!).

Ma, come sempre, lascio i commenti tecnico-sportivi a chi é più ferrato di me, e vi racconto alcuni degli aneddoti che hanno caratterizzato questo Open, a parte il meteo che, come sempre, ha fatto la parte del leone.

La buca 6 modificata “in corsa”

Dopo una prima giornata durante la quale il Royal Troon ha strapazzato i giocatori, facendo registrare una media score di 74,43 , la R&A ha deciso di avanzare i battitori della buca 6 (“Turnberry”) accorciando di 20 yards il par 5 più lungo (623 yards) della Rota dell’Open.

(fonte Royal Troon website)

Così facendo, ha voluto rispondere alle critiche dei giocatori dopo il primo giro, Tyrrell Hatton in testa:

“Non hanno avanzato alcun battitore”

“E’ impossibile raggiungere (in regulation, NDR) qualunque dei par 5”

“Alla 16 (l’ultimo dei par 5) devi tirare un ferro 4 dal tee”

“Ditemi un par 5 fatto come si deve dove devi tirare un ferro 4 dal tee. Non c’é n’é uno”.

I tifosi scozzesi bocciano la birra all’Open Championship

Già durante i giri di pratica un mormorio si é alzato tra i tifosi in merito al’argomento food and beverage, ma stavolta non riguardava i prezzi che, purtroppo, nel tempo sono oggettivamente lievitati, ma bensì sulla qualità della birra.

Dall’anno scorso la birra ufficiale dell’Open é la Singha, un birra thailandese prodotta in Gran Bretagna su licenza da Shepherd and Neame, che ha preso il posto della Stella Artois dopo la fine del contratto quinquennale.

Ebbene, in terra di Scozia la scelta non é risultata gradita.

A furor di popolo, la R&A avrebbe dovuto concludere un accordo con la Tennent’s, che gli scozzesi chiamano Vitamin T.

Una birra scozzese per l’Open in terra scozzese.

Phil Mickelson perde una scommessa

State tranquilli, non c’erano di mezzo soldi.

Mickelson ha dovuto pagare pegno a seguito di una scommessa con Grant Horvat, influencer su YouTube.

Dopo aver perso una sfida testa a testa su 18 buche, trasmessa sui loro canali, il mancino californiano ha dovuto scendere in campo durante uno dei giri di pratica al Royal Troon indossando un paio di joggers, indumento inusuale per lui che veste sempre in modo classico.

Il tutto é stato documentato sul profilo X di Mickelson

Il ricordo di Ivor Robson

La R&A ha voluto ricordare l’iconica figura di colui che lungo la sua carriera ha annunciato l’arrivo sul tee di più di 20.000 giocatori.

Oltre ad una breve cerimonia guidata da David Lancaster, successore di Robson, in prossimità del tee della buca 1 era posizionato un tributo ben visibile.

Un grande tifoso di Justin Rose

Justin Rose ha chiuso l’Open Championship al secondo posto, uguagliando la sua miglior prestazione del 2018.

Ma, al di là della sua brillante prestazione di ieri (quattro sotto il par, per un totale di -7), la sua domenica é stata caratterizzata dalla presenza di unsuo grande fan (sconosciuto, NDR), la cui foto é diventata virale, non tanto per il sostegno espresso, quanto per il punto in cui si trovava.

La Silver Medal

E’ stata una buona annata per gli scozzesi in casa.

Dopo la vittoria di Bob McIntyre al Genesis Scottish Open, la Silver Medal, destinata al miglior giocatore amateur del torneo (nel 2009 la vinse il nostro Matteo Manassero a Turnberry, NDR), é andata a Calum Scott, un ragazzo scozzese di 20 anni che gioca al Nairn Golf Club dove, sicuramente, ha imparato a giocare nel vento che ha caratterizzato questi 4 giorni di Open Championship.


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