Se per i semplici golfisti della domenica il mese di settembre è sinonimo di ritorno al lavoro, d’incubi d’ansia, di scadenze impossibili da rispettare, di documenti da rinnovare e infine di rodimenti lasciati irrisolti nella speranza che nell’estate si dipanassero da soli, per Padraig Harrington, capitano del team europeo di Ryder Cup, non è che il post vacanze abbia rappresentato un momento assai semplice.
Perché? Perché dopo Wentworth c’era da selezionare la squadra che sfiderà gli Stati Uniti nel Wisconsin dal 24 settembre. E, a dirla tutta, già a leggere i nomi dei nove giocatori che si erano qualificati di diritto, le cose non parevano essere andate propriamente lisce per Padraig. E poi… poi ci sono state le picks, vale a dire i tre campioni che il capitano ha dovuto scegliere di sua sponte. E lì sono stati (e probabilmente saranno) dolori. Ma andiamo con ordine, discutendone con Silvio Grappassoni, voce narrante di GolfTv:
“Partiamo dai nove campioni entrati di diritto nel team grazie ai punti accumulati nella World Points List e nella European Points List, perché già in quella lista ci sono delle criticità che purtroppo Harrington si è trovato servite su un piatto d’argento”.
Quali sono?
“Innanzi tutto Wiesberger, che è un giocatore non all’altezza di un palcoscenico importante come la Ryder: è un campione piazzato più che un vincente, che tra l’altro ha il suo punto debole sul putt, che purtroppo è un colpo fondamentale in match play”.
E poi?
“E poi ci sono quelli fuori forma: Westwood e Hatton. E Fitzpatrick, che nel vento di Whistling Straits, su un campo lungo e tosto, farà certamente fatica a tenere il passo dei pesi massimi americani”.
E quindi arriviamo alle tre picks: Garcia, Poulter e Lowry…
“Garcia è un’ottima scelta; per Poulter invece vale lo stesso discorso fatto per Fitzpatrick: ci puoi mettere cuore e passione, ma se tiri corto il drive sul quel tracciato sono dolori. E poi c’è Lowry, che sicuramente si meritava la chiamata per l’ottima stagione disputata, ma che come Wiesberger fa fatica a imbucare”.
Dunque manca Justin Rose…
“Lasciandolo fuori, temo che Harrington abbia fatto un errore enorme, perché visti quelli entrati di diritto, serviva un giocatore pesante come lui. Ma i problemi del capitano nascono a monte…”
Che significa?
“Significa che in un periodo di pandemia come quello che abbiamo vissuto, la classifica dell’European Points List ha un valore tecnico minimo. Forse bisognava copiare la strategia degli americani: avere sei giocatori nel team che entravano di diritto attraverso i punti e sei invece scelti direttamente dal capitano”.
Un pronostico?
“Temo una Caporetto tipo Valhalla, 18 a 10 per gli USA, ma in Ryder, si sa, tutto può accadere”.
Incrociamo le dita, allora.