Tutto ciò che c’è da sapere sul Masters

Con gli occhi del mondo golfistico che saranno puntati sul nuovo e imboscatissimo tee del par 5 della buca 13 dell’Augusta National, da giovedì -ma ormai lo sapete tutti- prenderà il via l’87sima edizione del Masters in Georgia.

Ovviamente c’è molto da sapere, anche se è inutile nascondere che innanzi tutto molta curiosità ruota intorno al come si comporteranno i giocatori del Pga Tour quando si troveranno di nuovo, dopo mesi di lontananza, faccia a faccia con i colleghi del circuito LIV (DJ, Cameron Smith, Phil Mickelson, Patrick Reed, solo per citarne alcuni): vedremo dunque cosa accadrà soprattutto in campo e al driving range, dove a Dubai Reed e Rory in effetti qualche screzio lo hanno già avuto nello scorso mese di gennaio.

Cominciamo però a raccontare chi sono, secondo i numeri e le statistiche, i giocatori da tenere d’occhio in Georgia, anche se a giudicare dall’inizio di questo 2023, Rahm, Scheffler e McIlory paiono nettamente un gradino sopra gli altri.

Per dire: considerando gli ultimi 5 Masters, Jon Rahm è quello che vanta la miglior classifica media di tutti, con la sua decima posizione nel leaderbord, mentre Scheffler, attuale numero 1 del mondo nonché defending champion al Masters, è 12simo; tra i due si staglia Justin Thomas, con una media di classifica finale che dice poco meno di 12simo posto.

Sempre parlando di Thomas che è a secco di vittorie dallo scorso Pga Championship, bisogna sottolineare che negli ultimi tre appuntamenti ad Augusta ha però messo a segno in totale 57 birdie, più di chiunque altro, e che nel frattempo è il miglior giocatore sul Pga Tour negli SG Around the green: in buona sostanza, è quello che approccia meglio di tutti e si sa quanto questa statistica sia importante in quel di Magnolia Lane.

Per quanto riguarda Scheffler, i statistiche e le cifre di questo ragazzone sono degne di un alieno: vincitore nel 2023 a Phoenix e al The Players, negli States da febbraio 2022 è il più forte negli SG Approach, vale a dire con i ferri al green, altro settore del gioco che deve essere super limato ad Augusta per poter competere ai massimi livelli.

E a proposito, eccovi un’altra statistica da tener presente: se si punta alla vittoria nel Masters, nel weekend bisogna partire non oltre la quarta posizione in classifica. Questo infatti ci racconta la storia delle ultime edizioni: solo Langer, nel lontano 1985, è riuscito a indossare la giacca verde iniziando il sabato addirittura in 25sima piazza.

Veniamo infine a Rory McIlroy, che, nonostante cerchi disperatamente il Grande Slam della carriera essendo il Masters l’unico major a mancare nel suo CV, ad Augusta è arrivato abbastanza sotto traccia: il trentatreenne ha detto in conferenza stampa di essere in possesso di tutti gli ingredienti necessari per riuscire a vincere (e ci mancherebbe pure!); il problema semmai resta mescolarli e cuocerli a puntino.

E poi… e poi c’è Tiger Woods, non scordiamoci di lui, che quando si tratta di Augusta ha sempre un qualcosa di magico in serbo per il pubblico. Ma ci sono anche Spieth, Finau, Matsuyama, Cameron Smith, Rose e non scordiamoci neppure di Jason Day, che sta vivendo una seconda giovinezza e che ad Augusta può davvero fare molto bene. E poi, ancora una volta, dita incrociate per Francesco Molinari, unico azzurro in Georgia.

Buon Masters a tutti.


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