Un compenso per giocare in Ryder Cup?
Non mi sento ancora di chiamarla notizia, perché si tratta più che altro di un rumor.
Però posso dire, per certo, che già così mi infastidisce.
Secondo quanto riportato da The Telegraph, la PGA of America avrebbe intenzione di dividere 4.000.000 di $ tra i 12 giocatori che faranno parte del Team USA a Bethpage.
Sarebbero 315.000 $ a testa, che non cambierebbero di certo la vita ai 12 ragazzi del Team a stelle e strisce, ma che, di contro, cambierebbero di certo la storia della Ryder Cup.
Per 97 anni l’unico ritorno che la competizione ideata da Samuel L. Ryder ha garantito ai giocatori é stato l’onore di indossare una maglia e di difendere i colori della propria squadra.
I giocatori statunitensi ricevono già la somma di 200.000 $ in maniera figurativa, dato che devono in realtà semplicemente destinarli ad un’iniziativa benefica a loro scelta, e la PGA of America provvede alla consegna.
Questa ulteriore somma finirebbe invece direttamente sui loro conti correnti, senza alcun obbligo di rendicontazione.
E’ veramente arrivato il momento di violare quella che, personalmente, reputo una tradizione sacra?
Le avvisaglie di questo sviluppo le abbiamo vissute al Marco Simone con la (presunta) polemica guidata da Patrick Cantlay e Xander Schauffele, che non indossarono il cappellino del Team USA come forma di protesta contro l’assenza di un compenso per i giocatori.
Come sappiamo, entambi negarono con decisione questa versione dei fatti.
Fatto sta che ora, a poco più di un anno dalla sconfitta subita a Roma, l’argomento reward torna a galla in casa del Tean USA.
La proposta é sul tavolo del Board della PGA of America, in attesa della ratifica che arriverà, con una certa probabilità, dopo la nomina del successore di Seth Waugh.
Chissà cosa starà pensando Samuel Ryder.
P.S. nessun rumor del genere arriva dal lato del Team Europe. E meno male…