Una giornata qualunque al driving range…del PGA Tour.
I campi pratica dei tornei professionistici, visti dall’esterno, sono permeati di una ritualità difficile da ritrovare quando entri nel campo pratica del tuo circolo con in mano il cestello di palline.
Gli spettatori delle sessioni di allenamento, pre e post gara, assistono in religioso silenzio alle sequenze dei colpi che i pro eseguono con invidiabile ripetitività e grande distacco.
Se potessimo entrare con loro “inside the ropes” del driving range, cosa scopriremmo ?
Paul Casey racconta:”C’é un ritmo meraviglioso…i giocatori, i caddies, la stampa, lo staff, tutto scorre.”
E continua “Ognuno è cosciente di chi sta lavorando…di chi ha bisogno di incoraggiamento, di chi ha bisogno di stare da solo.”
Il campo pratica diventa una Main Street dove si incrociano i rappresentanti delle case produttrici di attrezzatura, i coach che osservano i loro clienti, i giornalisti in agguato alla ricerca di uno scoop.
“E’ il nostro ufficio” ha dichiarato Brandt Snedeker, “lì dentro cerchiamo di svolgere al meglio il nostro lavoro.”
Le regole di questo ufficio non sono scritte, ma vengono imparate rapidamente da chiunque vi metta piede, cosicchè tutto funzioni in modo efficiente.
Paul Casey ha la fama di essere uno che cincischia un pò. “Sta qui un’ora e mezza e tira palline per 10 minuti” ha raccontato Mark Fulcher, un veterano tra i caddies.
Motivo per cui il suo caddie, John McLaren, prepara ed invia al suo boss un programma minuzioso che va dall’entrata al driving range fino all’arrivo sul tee di partenza, tempi di trasferimento compresi.
Jason Day ha dichiarato che quando deve concentrarsi, cerca una posizione appartata e preferisce non parlare con chi ha intorno.
Sotto questo punto di vista professionisti ed amateurs non sono così diversi, i golfisti tendono ad essere abitudinari, chi più, chi meno.
Tra coloro che popolano il driving range, è doveroso ricordare tutti i componenti degli staff, per lo più volontari, che garantiscono il perfetto funzionamento degli “uffici” dei pro, e sono anche i depositari di decine di aneddoti vissuti durante lo svolgimento del loro lavoro.
Todd Lawton, responsabile del driving range a Quail Hollow, ha raccontato che i giocatori non vogliono praticare con le palline di un altro, anche se sono uguali. Ognuno vuole un sacchetto nuovo.
Chiudo con una perla di Justin Rose. Gli hanno chiesto quale fosse il momento che preferiva trascorrere al driving range di un torneo.
“La domenica, quando sei uno degli ultimi due rimasti a praticare.”