Una Stadium Hole per il Genesis Scottish Open
Per anni é stata un’esclusiva per il Waste Management Phoenix Open.
La buca 16, par 3 da 163 yards (ma le distanze variano nei quattro giorni del torneo, NDR), negli anni é passata da semplice buca di un percorso affascinante ad icona assoluta per tutti gli appassionati, sdoganando un contatto ravvicinatissimo tra giocatori, caddies e fans.
Bisogna comunque ricordare che nelle ultime edizioni il PGA Tour ha voluto dare un giro di vite (o forse anche un paio) alle esternazioni degli spettatori che avevano cominciato ad essere un pò troppo calorose, ma non per questo é venuto meno lo spirito con cui é nata la prima Stadium Hole.
La componente della viciannza tra giocatori e pubblico é indubbiamente quella che ha spinto anche la LIV Golf ad introdurre in alcuni dei suoi eventi una Stadium Hole.
In occasione dell’Invitational tenutosi ad Adelaide nel 2023, la buca 12 al The Grange Golf Club divenne The Watering Hole (battezzata peraltro dalla hole-in-one di Chase Koepka).
E siccome non c’é due senza tre, anche il DP World Tour (sotto la “supervisione” del PGA Tour, oserei dire, NDR) ha deciso di seguire la stessa strada, e ha scelto di farlo nella terra dove il nostro amato sport é nato.
La buca 6 del The Renaissance Club, sede del 43mo Scottish Open, il quarto sotto il title Genesis, sarà la Stadium Hole del torneo (trovate qui un link su X che mostra il layout della buca).
Non posso negare che queste sono iniziative che io appoggio senza se e senza ma.
Certo é che sono molto curioso di vedere come si comporterà il pubblico, sostanzialmente diverso da quelli che hanno affollato gli spalti a Phoenix e ad Adelaide.
Ci vorrebbe una bella hole-in-one, sarebbe un test probante…