Zach Johnson: “I giocatori della LIV Golf, tecnicamente, hanno i requisiti per partecipare alla Ryder Cup”
Mancano meno di 100 giorni alla 44ma edizione della Ryder Cup.
Dopo un anno costellato di ipotesi, divieti, aperture, dinieghi e rinvii, si avvicina il momento di conoscere la risposta definitiva alla domanda che é stata posta tante e tante volte: i giocatori della LIV Golf potranno prendere parte alla Ryder Cup.
Il Capitano del Team USA ha deciso di aprire le danze, prendendo una posizione molto chiara.
Zach Johnson ha dichiarato apertamente che i giocatori statunitensi della LIV Golf, “tecnicamente”, hanno i requisiti per essere selezionati per il Team USA.
Immagino che molti, a questo punto, si staranno chiedendo come ciò sia possibile, dato che il ban imposto dal PGA Tour é ancora pendente e che diversi giocatori tra i papabili per la convocazione hanno dato le dimisssioni dal Tour stesso.
Domanda corretta.
Ma la risposta é molto semplice.
Per poter essere eligible nella squadra statunitense, un professionista deve essere membro della PGA of America, NON del PGA Tour.
Alcuni giocatori statunitensi della LIV Golf, come Dustin Johnson e Kevin Na, hanno dato le dimissioni dal PGA Tour e, pertanto, sono a tutt’oggi iscritti alla PGA of America e, qundi, convocabili per il Team USA.
Questo dualismo non esiste sul fronte europeo.
Per essere convocati dal Team Europe, i giocatori devono essere iscritti al DP World Tour.
Pertanto, chi ha dato le dimissioni NON é convocabile.
Vi ricordo che gli accordi tra i Tours prevedono (per ora, NDR) la possibilità per i dimissionari di iscriversi nuovamente a partire dalla prossima stagione.
Questo significa che i giocatori europei della LIV Golf non potranno essere chiamati da Luke Donald.
Zach Johnson ha tenuto a precisare che l’accordo di pace tra PIF, PGA Tour e DP World Tour non ha avuto alcuna influenza su questo argomento, dato che la situazione era questa anche in precedenza.
In effetti il Capitano statunitense ha ragione.
Ma é anche vero che poco più di un mese fa, le sue dichiarazioni erano di ben altro tenore.
E’ giunto il tempo che gli organi di governo del golf mondiale si esprimano in maniera chiara e netta su questo argomento.
Lo devono a tutti noi che la Ryder Cup la amiamo.