Ashley Harris: Il buio non dura per sempre

Ho conosciuto Ashley Harris come fotografo di golf, nel 2019 a Gleneagles durante la Solheim Cup, grazie all’amica comune Aimi Bullock. Conservo ancora i suoi emozionanti scatti del Team Europe. Solo successivamente ho scoperto che è anche un ottimo golfista EDGA.

Ashley, inglese, fu introdotto al golf da adolescente, grazie al nonno, presso il circolo pitch & putt vicino a casa, e ben presto diventò una vera passione: sì, ‘da grande’ il golf diventerà il mio lavoro, pensava.

Durante gli anni universitari, arrotondava le entrate facendo il caddie in alcuni grandi campi, tra cui il Celtic Manor.

Fu proprio lì, facendo il caddie durante il Welsh Open, che Ashley  avvertì un persistente dolore al ginocchio. Seguirono gli accertamenti medici, ma la situazione era ben più grave di ciò che Ashley si aspettava: il dolore al ginocchio era solo il primo sintomo dell’artrite reumatoide.

Le sue condizioni fisiche iniziarono a peggiorare sempre di più, i dolori si stavano diffondendo a tutte le articolazioni.

“Mi ritrovai a 22 anni con il fisico di un vecchio”.

Da quel momento il mondo di Ashley diventò tutto nero.

Incapace lui stesso di accettare il suo nuovo stato, lo viveva come una specie di vergogna da nascondere a tutti. Tutti i suoi sogni, i suoi progetti per il futuro crollarono.

Per cercare di far tacere il suo dolore interiore, sì gettò nel gioco d’azzardo. Prima come un innocente diversivo, presto diventò vera e propria ludopatia.

Fu quello il periodo peggiore della sua vita.

Foto: EDGA

Quando crediamo di aver toccato il fondo, quando pensiamo che tutto sia perduto, è proprio in quel momento che si trova la forza di chiedere aiuto. E così fece Ashley: decise di rivolgersi ad uno psicoterapeuta al quale aprì il suo cuore, parlando delle sue paure e del suo dolore.

Passo dopo passo, iniziò un processo di rinascita interiore, liberandosi dalla schiavitù del gioco d’azzardo e ricominciando a pensare di nuovo al golf.

Venuto a conoscenza delle competizioni di golf per disabili, decise, con qualche incertezza, di partecipare. Questo riaccese definitivamente il suo entusiasmo, verso il golf, ma soprattutto verso la vita.

Ashley ora dice: “Non ha senso lamentarsi. Grazie al golf ho molti nuovi amici, il mio problema di isolamento e depressione è solo un ricordo del passato. Continuo ad allenarmi per migliorare il mio gioco e grazie al cocktail di farmaci che assumo cerco di controllare la mia malattia”.

Come ho scritto all’inizio, oltre al golf, Ashley ha una grande passione anche per la fotografia. E’ stato fotografo accreditato in alcuni tornei del Regno Unito e all’estero. Recentemente è stato tra i fotografi ufficiali al Ras Al Khaimah Championship e al Dubai Desert Classic, tornei del DP World Tour.

Ashley, che consiglio ti senti di dare a chi si trova in una situazione come la tua?

“Il buio non dura per sempre”, risponde con il suo sorriso luminoso.


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