I titoli dei giornali furono popolati da grandi nomi nella primavera del 1934.
Il presidente degli Stati Uniti, Roosevelt, era impegnato a prevenire uno sciopero nel settore automobilistico.
Il cancelliere tedesco Adolf Hitler stava lavorando ad un piano per aumentare la popolazione tedesca.
Clark Gable aveva partecipato alla cena degli Academy Awards, ma Katherine Hepburn e Charles Laughton si erano rifiutati di presenziare.
Sulle pagine dello sport, Babe Ruth e Lou Gehrig stavano facendo parlare dei loro fuoricampo durante gli allenamenti primaverili con i New York Yankees.
Ad Augusta un altro grande nome riempiva i titoli dei giornali.
Robert Tyre Jones Jr., Bob per i suoi amici, stava facendo il suo ritorno al golf competitivo.
La sede sarebbe stata l’Augusta National Golf Club, nel primo torneo nazionale ad inviti della città.
Alle 10:35 del 22 marzo 1934, Jones colpì il primo tee shot sull’attuale buca 10 dell’Augusta National.
Era in gioco molto di più del suo ritorno alle competizioni.
Riguardava il club, fondato con Clifford Roberts, l’Augusta National, e un torneo, il Masters, che si sarebbe rivelato il suo lascito perenne per il gioco del golf.
Jones aveva già completato il Grande Slam nel 1930 (unico nella storia del golf, vincendo tutti i Major di allora: l’Open Championship, The Amateur Championship, lo U.S. Open e lo U.S. Amateur)
Stava anche pianificando il suo ritiro da tempo, ma fu comunque uno shock per il pubblico quando lo annunciò alla fine del 1930. Dopotutto, aveva solo 28 anni.
Così lui e Roberts iniziarono a progettare e costruire il percorso dei loro sogni.
Il 15 luglio 1931, l’Augusta Chronicle fece uscire la notizia che Bobby Jones avesse scelto Augusta per il suo nuovo golf club.
Bisogna considerare che Jones fece il suo primo sopralluogo alle “Fruitland Nurseries”, il sito in cui sarebbe stato costruito l’ Augusta National Golf Club, solamente dopo il suo Grande Slam.
Sorprendentemente, la costruzione del campo durò meno di due anni.
L’Augusta National fu aperto limitatamente al gioco nel dicembre del 1932 con l’inaugurazione ufficiale un mese dopo.
Convincere i soci ad unirsi al club fu una vera sfida, portata avanti grazie alla perseveranza di Jones e Roberts .
L’ ultimo passo fu quello di organizzare un torneo.
Inizialmente ci fu la volontà di portare lo US Open sul percorso, ma ciò non accadde per una serie di concomitanze.
Da qui la decisione di crearne uno completamente nuovo che avesse cadenza annuale, cha avrebbe preso il nome di “The Masters”.
Quando Bobby Jones salì sul tee per il primo giro nel 1934, era ancora l’uomo da battere.
Almeno lo era nella mente della stampa e del pubblico.
“È il campo contro Bobby” fu il titolo nell’edizione di The Chronicle del 22 marzo 1934.
In realtà, nessuno sapeva cosa aspettarsi da Jones, che giocò un colpo sotto il par nel giro di prova, ed un impressionante 65 poche settimane prima.
Moltissimi appassionati arrivarono in massa per assistere all’evento.
La stampa riferì che 900 automobili, in rappresentanza di 38 stati e del Canada varcarono l’ingresso.
La vittoria nel primo Masters andò però ad Horton Smith, con Bobby Jones a 10 colpi.
Il tredicesimo posto pari merito sarebbe stato il suo miglior risultato in 12 apparizioni.
Successivamente uno storico, Sid Matthew, disse che Bobby Jones potesse ritenersi in due parole “soddisfatto” di aver ottenuto ciò che aveva intenzione di ottenere e “orgoglioso”.
Il debutto del suo campo ricevette infatti recensioni entusiastiche da parte di coloro i quali conoscevano bene la differenza tra un campo da golf stimolante ed uno difficile da giocare”.
Così nacque il Masters.