Bravo Ian! Sono con te.

Bravo Ian! Sono con te.

Sto commentando un torneo dove il protagonista è il vento. Le raffiche hanno superato le 50 miglia orarie e nella seconda giornata, per motivi di sicurezza le partenze sono state fatte ritardare di oltre quattro ore.

Normalmente quando capita così,  si è consapevoli che il ritardo si trascinerà nel migliore dei casi fino alla quarta giornata con l’allungamento della diretta di diverse ore.

Dalla California o dal Nevada, come in questo caso, è più complicato. Le ore di fuso sono tante e si rischia di finire a notte fonda in Italia.

Sembra di avere il Jet lag nonostante rimanga in Italia, ma anche la stanchezza passa in secondo piano quando vengo conoscenza della storia di quel ragazzino di 21 anni, dilettante, che ha meritato di partecipare al torneo ed ha anche passato il taglio di metà gara.

È il PGA Tour che racconta la storia di Ian Gilligan originario di Reno nel Nevada.

Solo 21 anni, ma come dicono negli Stati Uniti, un senior all’Università della Florida.

Ha vinto nel 2024 il Western Amateur oltre ad altre onorificenze nell’All American della scorsa stagione.

Questa settimana è tornato nel suo stato per giocare per la seconda volta sul tour maggiore.

A quindici anni gli era stata diagnosticata una rara forma di cancro.

Si stava preparando prima di un torneo giovanile quando ha sentito qualcosa di strano, stava perdendo mobilità durante il riscaldamento, ma al momento non ci ha pensato più di tanto.

Nei mesi successivi ha visto che dal suo braccio sinistro si staccava molta pelle morta e la brutta sensazione avvertita in precedenza era rimasta.

“Siamo andati in ospedale ha raccontato Gilligan e pensavamo fosse una specie di ciste, dall’interno della quale è stato preso del materiale per una biopsia che è risultata positiva. C’erano delle cellule cancerogene. Era una forma rara.”

Il caso di Ian era uno fra i 20 esistenti al mondo.

“Ti chiedi sempre se tuo figlio sopravviverà”, ha detto il padre Grant al PGA Tour.

Era talmente raro che non avrebbero iniziato i trattamenti se non dopo aver conosciuto esattamente la causa.

Nel frattempo Ian stava diventando sempre più magro, e non riusciva più a giocare per effetto del peggioramento dei sintomi che lo hanno portato ad una condizione simile ad un anoressico grave.

“Ad un certo punto mi sono seduto di fronte al dottore e scoppiando in lacrime ho chiesto di iniziare subito i trattamenti”

Anche ora, anni dopo, Grant crede di avere una forma di disturbo da stress post-traumatico, per quanto traumatica è stata l’esperienza.

“Mi sembra che abbiano cercato di nasconderlo molto bene”, ha detto Gilligan al PGATour.

“So che erano super emotivi. Vedere mia madre piangere è stato semplicemente terribile. Non vorrei che nessun genitore provasse lo stesso.”

Alla fine, i medici dello Stanford Cancer Institute hanno escogitato un piano. La percentuale di successo stimata era dell’85% di sopravvivenza. Gilligan ha iniziato la chemioterapia.

Nel giro di pochi giorni, il trattamento ha dato segnali estremamente  positivi.

“Appena iniziata la mia chemioterapia dopo la prima settimana ero quasi completamente guarito”, ha detto Gilligan.

Mentre molti sono debilitati dal duro processo di chemio, Gilligan ha detto che il suo dolore è sparito solo una settimana dopo l’inizio del trattamento.

Non è passato molto tempo prima che fosse in grado di ricominciare a swingare un bastone da golf.

Dopo sette mesi di trattamento, il cancro era scomparso.

Solo tre mesi dopo, è tornato a competere. Nel 2021 è arrivata la nomina di Golfista dell’Anno della Nevada High School.

Dopo aver iniziato la sua carriera universitaria a Long Beach State, Gilligan è entrato nei Gators vincitori del campionato nazionale.

Non ha mostrato segni di recidiva dal suo trattamento iniziale.

Grazie ad un’esenzione dello sponsor nello Shriners Children’s Open, Gilligan, che si è anche qualificato per il torneo di questa settimana grazie alla vittoria nel Southern Highlands Collegiate – partirà dal PGA TOUR per condividere la sua storia.

Ciò che lo differenzia dal resto dei partecipanti del torneo è la sua prospettiva.

“È facile dare le cose per scontate”, ha detto. “Avere il ricordo di quello che ho passato e sapere che le persone stanno attraversando anche momenti peggiori, ha sicuramente cambiato la mia visione delle cose”.

Hai proprio ragione Ian, diamo il giusto valore alle cose.


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