C’è chi dice no

In questi ultimi giorni del 2024, le giocatrici dell’LPGA Tour stanno attendendo la decisione del board circa l’ammissione o meno di giocatrici transgender nel principale tour professionistico femminile.

E l’atmosfera non è per niente tranquilla.

Nel 2010 l’LPGA eliminò il requisito di ‘nascita femminile’, ammettendo anche gli uomini che si identificano come donne, che si sono sottoposti ad almeno un anno di terapia ormonale e all’intervento chirurgico per l’asportazione dei testicoli.

Nel 2013 Bobbi Lancaster fu la prima transgender ad ottenere lo status per l’LPGA Qualifying Tournament, non ottenne la qualificazione, ma solo lo status per il Symetra Tour (ora Epson Tour), dove peraltro non partecipò a nessun evento.

Undici anni dopo Lancaster, un’altra golfista transgender ha ottenuto la carta per l’Epson Tour 2025. Si tratta di Hailey Davidson, golfista di origini scozzesi, residente in Florida, che nel 2015 ha iniziato la cura ormonale e nel 2021 ha completato il cambiamento di sesso chirurgicamente.

Foto del profilo Instagram di Hailey Davidson (https://www.instagram.com/haileydgolf/)

Il mese scorso un gruppo di professioniste, tra cui la statunitense Amy Olson (tra i suoi risultati due secondi posti in due Major), hanno inviato una lettera di protesta al board dell’LPGA, in cui vengono elencati i vantaggi fisici nell’ambito del golf di chi non è donna biologicamente.

Ma non finisce qui.

Recentemente intervistata dall’Independent Women’s Forum, la professionista dell’Epson Tour Olivia Schmidt ha raccontato della sua frustrazione nel condividere il campo con una giocatrice che fino ad un paio di anni prima era un uomo, chiedendo espressamente al board dell’LPGA di ripristinare la normativa ante 2010.

Con lei si sono schierate 274 giocatrici, coinvolgendo anche l’IGF.

“Non siamo anti-trans” – ha dichiarato Schmidt – “Vogliamo solo avere la giusta possibilità di realizzare i nostri sogni”.

Marcoux Samaan dell’LPGA ha dichiarato che entro fine 2024 verrà presa una decisione: “Abbiamo interpellato esperti di medicina sportiva ed esperti legali per analizzare la nostra politica e rivederla. Stiamo completando la revisione ed entro la fine dell’anno apporteremo gli eventuali cambiamenti”.

Staremo a vedere cosa succederà.


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