Questa settimana il Challenge Tour si dipinge di “azzurro” facendo tappa al Golf Club Margara.
L’Italian Challenge, come oramai da qualche anno, si può considerare come il “Major” della stagione poichè il suo montepremi da trecentomila euro, è tra i più alti della regular season.
Il golf di Margara non si è fatto trovare impreparato. Nonostante sia fine luglio e faccia un caldo atroce, il campo sembra il giardino di Versailles.
Giocare un torneo così importante del Challenge Tour in un campo che conosco è sicuramente un vantaggio non indifferente.
Il percorso è molto tecnico e richiede molta precisione con i tee shot, ma allo stesso tempo, una volta “centrato” il fairway, si possono fare molti birdie.
Mi viene da ridere pensare che l’ultima volta che ho giocato qui, alla buca 11 raggiungevo a malapena il bunker del fairway che è posizionato a 250 metri dal tee. Ora invece lo volo tranquillamente.
E’ bello vedere come il mio gioco si sia evoluto negli anni.
Ripercorrendo nella mia testa i giri che ho giocato sotto par quando ero più piccolo, mi sono reso conto di quanto fosse complicato fare birdie avendo così poca distanza a disposizione. Allo stesso tempo, mi chiedo come sia possibile giocare sopra par adesso che gioco letteralmente un altro sport.
La risposta sta sempre in una parola composta da quattro lettere: GOLF.
Uno sport che per quanto io possa cercare di capirlo continuerà sempre a sorprendermi.
Ed è questa la consapevolezza con cui voglio affrontare la settimana: lasciarmi sorprendere, godermi ogni colpo e non farmi troppe domande sul perchè oppure il “percome” andrà.