Ciao, sono Phil, scusate il disturbo

Ciao, sono Phil, scusate il disturbo,

Quando si parla di Phil Mickelson, di solito si narra di un colpo fatto da un punto impossibile del percorso o di una magia che ha realizzato usando il suo 64°.

Stavolta invece voglio raccontarvi un episodio recentissimo ed assolutamente inusuale.

Siamo al Maderas Golf Club, circolo che si trova a nord-est di San Diego, in una zona collinare in prossimità del Lago Hodges.

Victor Lopez sta giocando tranquillamente con due suoi amici, Estes Rodriguez e Marco Acontreras, quando arrivati sul tee della buca 7 , vengono bloccati.

Si trovano di fronte una troupe che sta girando uno spot e vengono invitati a saltare la buca, passando alla successiva.

I tre giocatori sono ovviamente delusi e contrariati, chi di noi non lo sarebbe stato?

L’interruzione di un giro, anche se parziale, è un affronto alla ritualità insita nel gioco del golf, andare a casa avendo giocato 17 buche lascia nel golf addicted un senso di incompletezza.

Ma qui entra in scena il nostro Phil, protagonista dello spot (produzione per una nota marca di birra, partner storico del californiano).

Avvicinatosi ai tre amici, si scusa con loro, e per farsi perdonare cosa fa?

Fa loro un autografo? No.

Regala loro qualche “pezzo” di attrezzatura in ricordo dell’incontro? Neanche.

Ebbene, anche stavolta “Phil being Phil” si è inventato un altro “colpo” dei suoi.

Ha tirato fuori una banconota da 100 $ e ha insistito perchè i tre amici la accettassero a titolo di risarcimento per il disturbo loro arrecato.

Ancora una volta il mancino californiano è uscito dagli schemi, chi si sarebbe mai aspettato una cosa del genere?

Peraltro, sono quasi sicuro che quei 100 $ non verranno mai spesi…

 

 

 

 


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