Cinque cose su Bobby Jones che non sapevo

Cinque cose su Bobby Jones che non sapevo.

Nell’immaginario collettivo della fratellanza (e sorellanza) golfistica, Bobby Jones ha sempre occupato delle caselle ben definite.

Il giocatore gentleman.

L’amateur che vinse tutto quello che poteva vincere, ma che non passò mai professionista.

Il giocatore con uno swing perfetto effettuato senza alcuno sforzo.

Il co-fondatore (insieme a Clifford Roberts) dell’Augusta National Golf Club (disegnato a quattro mani con Alister MacKenzie).

L’ideatore dell’Augusta Masters (o, meglio, dell’Augusta National Invitational, denominazione originaria del torneo).

Ma, leggendo qua e là, ho scoperto altri aspetti meno noti del giocatore originario di Atlanta.

1. Il Grande Slam non fu programmato, ma capitò per caso.

Jones pensò per la prima volta di poter vincere i quattro eventi per amateurs (U.S. Open, U.S. Amateur, British Open e The Amateur Championship) nel 1926.

Non rivelò le sue intenzioni, e in quell’anno si aggiudicò solo i due Open.

La sua unica altra possibilità si concretizzò nel 1930, quando andò in Gran Bretagna per disputare la Walker Cup, e ne approfittò, vincendo sia il British Open che il The Amateur Championship.

In patria vinse lo U.S. Open e lo U.S. Amateur.

E fu Grande Slam.

2. Perse l’abitudine di gioventù di lanciare i bastoni.

In realtà cessò di lanciarli durante i tornei.

Ma continuò a farlo in privato fino a quando smise di giocare, sebbene la nascita degli shaft in acciaio gli tolse il divertimento di spezzarli come faceva con quelli hickory.

3. Un bravo ragazzo, modello di comportamento.

Neanche per idea.

Durante un match con Walter Hagen fumò 75 sigarette (c’é da dire che anche Hagen non era uno che si tratteneva).

Se poi era con determinate compagnie, c’erano altri due aspetti poco noti (ovviamente), e cioé:

– Beveva molto,  prediligendo il moonshine (superalcolico prodotto illegalmente), il bourbon e il Martini (quest’ultimo solo la domenica).

– Poteva far cambiare il tempo con le sue imprecazioni.

4. Giocò con gli stessi bastoni per tutta la sua carriera.

A parte il suo celeberrimo putter, Calamity Jane, non é così.

I suoi bastoni furono distrutti una prima volta nell’incendio dell’East Lake Country Club nel 1914, ed una seconda nel 1925, sempre per lo stesso motivo e nello stesso luogo.

Per scegliere i bastoni che usò per vincere il Grande Slam ne testò più di 300.

5. Da avvocato, non perse mai una causa in Tribunale.

Perse una causa tributaria relativa ad un compenso di $ 103.000 da lui percepito per realizzare dei tutorial (come li chiameremmo oggi) sul gioco.

Perse di fronte al Giudice Federale ed anche di fronte alla Corte d’Appello.

Così, lo Zio Sam é l’unico che può vantarsi di averlo battuto due volte in match play.

Lo dico…

Bobby, sai che un po’ più “umano” mi sei più simpatico?


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