Coach sulla sacca: tecnica o strategia?

Eccomi ritrovato sui fairway del Miglianico Golf Club in occasione della ormai tradizionale tappa dell’Alps Tour.

Questa settimana ho deciso di essere affiancato dal mio coach Giovanni Dassù non solo in veste di maestro, ma anche come caddie.

Visti i miei recenti spostamenti stile trottola intorno al globo, ho avuto poco tempo per praticare insieme a Giovanni, dunque ho pensato che averlo al mio fianco per una settimana intera sarebbe stato molto utile.

Avere il proprio maestro disponibile 24/7, per un giocatore innamorato della tecnica come me è un sollievo incredibile.

Il bello di “Giodaz”,  insieme alla sua insaziabile passione per il golf, è la sua pazienza.

Pensa che bello, quando mi perdo nelle mie mille teorie fantascientifiche sullo swing posso tartassarlo di domande e lui mi risponde a macchinetta, spesso però con qualche insulto.

CHI LO BIASIMA?

Un valore aggiunto al rapporto è la nostra amicizia e grazie ad essa riusciamo a bilanciare le sessioni di pratica tra professionalità e perchè no, anche qualche battuta.

Questa è la ragione per cui averlo sulla sacca durante la gara è perfetto per me.

Durante il giro parliamo di qualsiasi cosa: dalle teorie assolute del golf, alle serate in discoteca passate insieme da ragazzini.

Tutto ciò per arrivare sulla palla e passare da modalità chiacchiere alla  modalità concentrazione per poi  tornare a raccontarci le vicende sulle nostre vite.

Avere un supporto tecnico durante il torneo è utile?

Per come sono fatto io, assolutamente si, ma solo quando lo chiedo io! 

Inevitabilmente in diciotto buche dei brutti colpi escono di “default”.

Certi errori sono semplicemente sistematici e possono essere dati da: 

  1. scarsa convinzione del bastone scelto oppure del volo di palla 
  2. tensione data dalla circostanza 
  3. poca concentrazione 

Sono situazioni alle quali riesco a dare un “nome” ed accettarle istantaneamente senza bisogno di spiegazioni.

Lo sbaglio che faccio fatica ad accettare invece è il colpo sbagliato a causa della tecnica.

E’ qui che subentra la figura di Giovanni.

Quando mi trovo in un momento di poca fiducia tecnica, semplicemente gli chiedo il perchè ho sbagliato e lui mi risponde con consigli specifici che metto subito in atto.

Chiedere “input” sullo swing durante la gara può essere controproducente perché pensare allo swing sposta l’attenzione dalla visualizzazione del colpo alla tecnica.

Tuttavia avendo un’idea di movimento consolidata, le indicazioni di Giovanni mi aiutano a rimanere sui miei punti fissi senza perdermi in pensieri maligni.

Il maestro libera il giocatore che è in me!

Questa settimana il divertimento non è certamente mancato così come del lavoro sodo.

#teamwork


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