Craig pensa al futuro del golf

Craig pensa al futuro del golf.

Craig Lee è un professionista scozzese che ha mantenuto la carta sul Tour maggiore ininterrottamente dal 2012 al 2018.

Il suo miglior risultato in carriera è stato il secondo posto all’Omega European Masters del 2013, dove perse alla prima buca di playoff contro Thomas Bjorn.

Ora Craig, che insegna a Stirling, la sua città natale, ha deciso di fare qualcosa di più per restituire al golf quello che ha ricevuto.

E’ nata così la Craig Lee Foundation, con lo scopo di sostenere il golf giovanile in terra scozzese.

“Visitando i circoli scozzesi, ho scoperto che, nella maggior parte dei casi, non avevano giovani iscritti, nè qualcuno che li allenasse, nè tantomeno un coordinatore dell’attività giovanile” ha dichiarato Lee.

E ha continuato “Questa cosa mi ha scioccato…La Fondazione avrà lo scopo di supportare i circoli sia garantendo l’insegnamento che la gestione del settore giovanile”.

L’obiettivo dichiarato di Lee è quello di muoversi sul territorio per creare il collegamento tra i giovani giocatori ed i loro circoli di riferimento.

“Ho visitato alcuni circoli dove viene svolta l’attività di insegnamento ai giovani, che però alla fine della lezione corrono a casa. Manca l’interazione con la struttura, e questa è una situazione che vorrei cambiare”, ha sottolineato il pro di Stirling.

Craig, cosciente di quanto sia impegnativa l’impresa a cui si accinge, ha anche contattato alcuni suoi colleghi per cercare di garantire la maggior copertura territoriale possibile all’attività della Fondazione.

Lee auspica ovviamente il concretizzarsi di un sostegno economico che consentirebbe alla Craig Lee Foundation di perseguire in modo più efficiente i suoi scopi, ma è cosciente che la ricerca dei fondi è di sua esclusiva responsabilità.

Questo modello di intervento è fondamentale per garantire il futuro del movimento golfistico, a prescindere dalla collocazione geografica.

Bravo Craig.

 


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