L’Open d’Italia Disabili giocato al Golf Conero di Sirolo (AN), è stata una bella occasione per fare due chiacchiere con il nuovo CT della Nazionale Paralimpica Nicola Maestroni.
Possiamo dire che Nicola Maestroni è nel mondo del golf da sempre: giocatore élite, poi professionista, già CT della Nazionale Paralimpica fino al 2019, poi allenatore, e da quest’anno di nuovo CT dei Paralimpici.
Il sorriso e la determinazione di ‘fare’ non lasciano dubbi: ci saranno non poche novità.
Lascio che sia lui a dirlo.
“Il golf paralimpico ha un’enorme potenzialità, sia dal punto di vista agonistico, che dal punto di vista di accoglienza dei circoli. Chi ha una disabilità non deve essere trattato come un eroe, una super donna o un super uomo, ma semplicemente come una persona con esigenze particolari.
Inoltre, lo sport rappresenta un motore potente di crescita personale per tutti”.
Chi ti affianca?
“Con me ci sono due allenatori federali, Stefano Bertola e Barbara Borin, che saranno presenti alle giornate di allenamento dei paralimpici. Queste giornate di allenamento non si svolgono più a livello nazionale, ma a livello macro-regionale: siamo così in grado di invitare anche i giocatori che non sono in Nazionale. Si è già svolto quello dei giocatori della Toscana e dell’Emilia Romagna, ed i riscontri sono stati molto positivi. (C’ero anche io e confermo. n.d.r.) Inoltre una particolare attenzione sarà riservata alla classificazione dei giocatori nella corretta classe sportiva, e questo è il compito del fisioterapista classificatore Giuseppe Plebani”.
Le classi sportive, per chi è al di fuori del mondo paralimpico sono sempre un po’ difficili da capire.
“In realtà sono molto semplici. Ci sono le seguenti classi di disabilità:
- Standing, per chi gioca in piedi;
- Sitting, per chi gioca seduto, tipicamente con il paragolfer;
- Visual, per i non vedenti e gli ipo-vedenti;
- Intellectual, per chi ha disturbi dello spettro autistico o Sindrome di Down.
Ognuna di questa classe poi ha due o tre sotto classi, dove il numero 1 indica la situazione più grave ed il 2 o 3 una situazione via via meno grave.
Durante l’ultimo G4D Open a Woburn ho partecipato ad un meeting organizzato da The R&A, DP World Tour, EDGA rivolto alle federazioni di golf europee e non solo. Si è parlato molto delle classi sportive, un punto che il Comitato Internazionale Paralimpico (IPC) richiede per ammettere il golf tra le discipline delle Paralimpiadi. In Europa la sola competizione che considera queste classi è il G4D Open, ma uno dei miei obiettivi è avere anche in Italia delle competizioni così. Se guardiamo cosa succede negli Stati Uniti d’America, l’USGA già da tempo organizza le gare in questo modo. Ed io lo trovo perfettamente equo: non possiamo far competere un amputato di un braccio con un paragolfer, ad esempio. E’ come mischiare le mele con le pere. Inoltre le competizioni si giocheranno tutte medal lordo.
Mi rendo conto che non sarà facile portare questo grande cambiamento di mentalità, ma credo fermamente che non ci sia alternativa”.
Da giocatrice ‘veterana’ non posso che essere d’accordo con Nicola Maestroni. Più volte su queste pagine, parlando della formula di gioco del G4D Open di Woburn, l’ho trovata la più equa e la più aderente a quello che vediamo nelle Paralimpiadi.
Non mi resta che augurargli buon lavoro!
Approfondimenti sul G4D Open:
https://notiziegolf.it/storie/g4d-open-il-major-dei-golfisti-con-disabilita/
https://notiziegolf.it/storie/g4d-open-lo-spirito-paralimpico-e-il-royal-stick/
https://notiziegolf.it/storie/paralimpiadi-perche-il-golf-non-ce/