EDGA, Abertay University e Carnoustie Golf Links insieme per un nuovo studio sul G4D

La Abertay University di Dundee, in Scozia, sta collaborando con EDGA per lanciare un sondaggio internazionale tra i golfisti con disabilità, che sarà distribuito per mezzo delle federazioni nazionali e delle varie organizzazioni che supportano i disabili in tutto il mondo.

Scopo di questo sondaggio è lo studio dell’impatto del golf sulla qualità della vita e sui fattori che la influenzano.

Il progetto di ricerca, che sarà guidato dalla Division of Sport and Exercise Sciences di Abertay, intraprenderà un’analisi approfondita della vita delle persone che praticano il golf per disabili (ora denominato G4D).

Oltre a registrare dati sui livelli di attività fisica, sulla qualità della vita, sulla soddisfazione della vita e sulla salute generale, lo studio raccoglierà informazioni su fattori sociali ed economici, comprendendo anche uno specifico focus su ansia e depressione.

Lo studio è stato lanciato al Carnoustie Golf Links in Scozia martedì 23 maggio.

Carnoustie Golf Links ha già stretti legami con il movimento G4D attraverso Scottish Disability Sport e Dundee Dragons Wheelchair Sports Club, offrendo sessioni di coaching specializzate per golfisti con disabilità guidate da professionisti PGA.

Ashley Williams della Division of Sport and Exercise Sciences della Abertay University ha dichiarato: “Il movimento G4D sta crescendo in tutto il mondo, ma dobbiamo ancora capire meglio l’impatto che la partecipazione a questo sport può avere sui partecipanti. Siamo lieti di collaborare con EDGA in questo importante lavoro per sviluppare una comprensione più approfondita dei modi in cui i golfisti con disabilità interagiscono con lo sport e i potenziali benefici che possono derivare da tale impegno. L’obiettivo di Abertay è produrre ricerche che possano avere un impatto nel mondo reale e speriamo che i dati ottenuti dal sondaggio possano essere utilizzati dalle organizzazioni sportive per disabili in tutto il mondo”.

Tony Bennett, presidente di EDGA, ha dichiarato: “I dati raccolti fino ad oggi indicano chiaramente che il golf fa bene alla salute e al benessere dei golfisti di tutto il mondo. Sappiamo anche che le persone con disabilità sono generalmente meno attive rispetto ai non disabili, ma un numero significativo desidera più attività e sport nella propria vita. La natura del golf consente alle persone con una vasta gamma di disabilità di partecipare al gioco grazie all’utilizzo della propria pallina, che è ferma. EDGA è lieta di collaborare con la Abertay University per ottenere ulteriori approfondimenti sugli effetti del golf sulla qualità della vita e sulla soddisfazione della vita”.

Michael Wells, amministratore delegato di Carnoustie Golf Links, ha dichiarato: “I Carnoustie Golf Links sono sempre stati un luogo di golf accessibile. Fin dal XVII secolo, quando la maggior parte delle donne non era nemmeno autorizzata a entrare nei campi da golf, Carnoustie faceva le cose in modo diverso, incoraggiando una fiorente comunità di golfiste femminili. Questo atteggiamento inclusivo e progressista continua ancora oggi, con l’accento sul rendere il golf, con tutti i suoi benefici per la salute e il benessere, disponibile a chiunque voglia mettersi in gioco.
“Siamo sempre stati molto desiderosi di abbattere le barriere reali e percepite nel gioco e, lavorando con l’Università di Abertay, siamo stati in grado di condurre studi importanti e preziosi che ci hanno aiutato a rendere i nostri programmi di sviluppo del golf ancora più accessibili. Questo nuovo studio approfondirà la nostra conoscenza e comprensione di come il golf può giovare ai golfisti con disabilità”.

Di come il golf abbia un impatto positivo sulle persone con disabilità, i lettori di questa rubrica lo hanno già potuto constatare attraverso le testimonianze dei tanti giocatori pubblicate. È comunque di primaria importanza centrare l’obiettivo di organizzare i dati a disposizione in maniera scientifica.


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