Erik Compton, passione e determinazione sul PGA Tour.
Erik Compton, il Carneade del Tour. Perchè voglio raccontarvi di lui?
Cosa rende degno di attenzione il giocatore nato a Miami?
Non è un PGA Tour winner, non ha mai fatto parte della squadra di Ryder Cup, non ha mai fatto parte della squadra di Presidents’ Cup.
Ha fatto parte della squadra di Walker Cup nel 2001 (garantendo un punto e mezzo per la vittoria finale degli USA).
E’ stato runner-up allo U.S. Open del 2014 disputato sul percorso di Pinehurst n.2, vinto da Martin Kaymer.
Ma non è questo il motivo per cui Erik mi ha colpito.
Erik Harald Høie Compton ha subito due (2!) trapianti di cuore, nel 1992 e nel 2008.
E oggi ha fatto il suo tee shot per il quarto giro del Charles Schwab Challenge a quattro colpi dal leader Jordan Spieth.
Ora, non posso prevedere quale posizione occuperà alla fine del torneo (in questo preciso momento sta gocando la buca 15 ed é trentesimo a pari merito), ma so che, comunque vada, avrà sempre e comunque la mia ammirazione.
Dopo la seconda operazione, la sua carriera di professionista ha viaggiato tra alti e bassi, con l’apice in concidenza dello U.S. Open, come ho detto.
Nel 2016 perse la carta del PGA Tour, e dovette tornare a giocare sul Korn Ferry Tour, il circuito satellite del PGA, dove sta tuttora giocando.
Ma ha ricevuto l’invito per giocare al torneo di questo fine settimana , dove sta dando il 110% di se stesso e del suo golf.
Chi meglio di questo ragazzo (gli passo 14 anni, per cui E’ un ragazzo!) incarna meglio lo Spirit or the Game?
La prossima volta che ci innervosiremo per un colpo perso, proviamo a pensare ad Erik.
Sarà sempre un colpo perso, ma avrà un sapore diverso.