Il golf è considerato uno sport individuale, e nella maggior parte delle occasioni viene giocato secondo formule che rientrano in questo paradigma; le competizioni in coppia o a squadre trovano poco spazio nei calendari di circolo, in parte per esigenze organizzative e in parte perché effettivamente i golfisti preferiscono giocare le 18 buche confrontandosi con il campo in una sfida individuale.
La regina delle gare a coppie è senza ombra di dubbio la Quattro Palle, che riesce a conciliare il gioco individuale con lo spirito di squadra, anche se non sempre risulta facile rinunciare alle proprie ambizioni golfistiche per dare al proprio compagno la sicurezza del risultato su una buca, lasciandogli il compito di aggredire il campo con una strategia che sarebbe troppo azzardata per una gara singola. La Foursome, che noi dilettanti giochiamo nella sua versione più permissiva in cui ci viene concesso ad ogni buca di scegliere il colpo di partenza migliore, è ormai in via di estinzione: è una formula molto difficile perché ti trovi sempre a giocare il colpo di un altro, perché ha un ritmo di gioco completamente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati, e perché bisogna essere veramente affiatati e ben assortiti per potersi divertire giocando a colpi alternati.
La Louisiana rimane un caso a sé, e le sue versioni a due e a quattro giocatori presentano delle caratteristiche molto diverse. La Louisiana a 4 è sempre stata la formula elettiva per la “garetta” di Ferragosto, in cui la competizione serrata lascia il posto ad un golf giocato in maniera spensierata e goliardica: è sufficiente che uno dei quattro metta una palla in pista perché gli altri componenti della squadra si cimentino senza esitazione alcuna in una serie di colpi che presentano una probabilità di successo talmente bassa da non avere alcun senso golfistico, e spesso non si aspetta neanche di avere un colpo in sicurezza, “intanto qualcuno di noi la butterà in mezzo”. È quello che si chiama “il golf ignorante”, e proprio qui sta il divertimento, nel ritrovare quel modo di giocare incosciente che avevamo da bambini, quando l’unica cosa importante era “dargli più forte che posso”.
Diverso è il caso della Louisiana a 2. Qui la strategia torna ad avere un ruolo fondamentale, pur mantenendo la possibilità di giocare una serie di colpi folli che molto probabilmente non oseremmo tentare in nessuna altra situazione, soprattutto se abbiamo uno score da difendere. In un certo senso nella Louisiana a 2 c’è ancora più strategia rispetto alla Quattro Palle, in cui i compagni di squadra giocano la stessa buca, ma ognuno con il proprio gioco; nella Louisiana a 2, invece, tirano tutti e due lo stesso colpo, e questo – a mio modo di vedere – fa emergere uno spirito di squadra e un affiatamento ancora più forti.
Dopo tanti anni passati sul campo da golf, ormai gioco quasi esclusivamente gare a coppie insieme agli amici di sempre, con i quali riserviamo la formula del singolo per le “partitelle” fra di noi; mi diverto di più, gioco in modo più spensierato e colgo tutto il gusto di tirare ogni tanto un colpo come lo avevo immaginato, senza preoccuparmi eccessivamente dello score, perché comunque ho un compagno che può sempre metterci una pezza.
Sono felice di vedere che la Louisiana sta trovando spazio nei calendari anche oltre la “garetta” di metà agosto, e sono convinto che giocare a golf in un modo un po’ meno serio, ma sicuramente più coinvolgente, possa solo fare del bene a noi giocatori e al nostro sport.