Finalmente è arrivato il momento, dopo 51 settimane di attesa, della mia – della nostra – vacanza golfistica: con i miei compagni di sempre, partiamo per una settimana in cui tutto ruota attorno al golf.
Faccio una breve premessa: Giotto, Dani, Cisco ed io siamo amici da una vita, e ci siamo conosciuti proprio sul campo da golf; giochiamo sempre insieme e ormai il nostro golf è sublimato nella sua forma più pura e più competitiva: la “Partitella”.
Almeno una volta alla settimana mettiamo da parte gli impegni di lavoro e, verso le 5 del pomeriggio, ci troviamo al circolo per sfidarci in match play fino a quando la luce del giorno ci consente di vedere la palla; raramente giochiamo le gare di calendario, e quando lo facciamo – ormai unicamente 4palle e louisiane – la sfida fra noi ha comunque la priorità.
Questa è la settimana che tutti attendiamo con trepidazione: noi quattro, una casa comoda in posizione strategica e quattro o cinque campi da golf nel raggio di pochi chilometri; il tutto ulteriormente allietato da ottime cene e generosi gin&tonic.
Abbiamo istituito un torneo, “The Plowers Championship”, con un prestigioso trofeo che viene consegnato al vincitore sul green della 18 alla fine dell’ultimo giorno di gara, e rimane esposto in casa per tutto l’anno successivo, fino quando viene rimesso in palio.
La formula di gioco è quella del match play a coppie, che ogni giorno cambiano; i punti del match vengono assegnati alla coppia ma la classifica è individuale, e alla fine della settimana viene decretato il campione.
Alla coppia vengono assegnati i punti in base al vantaggio con cui si conclude la partita ma, a differenza dei match play tradizionali, la sfida non finisce quando le buche rimanenti sono meno dei punti di differenza: si va avanti fino alla fine perché se una coppia è 3 down con due buche da giocare ha la possibilità di vincere le ultime due buche e ridurre lo svantaggio ad un solo punto; questo fa sì che la competizione prosegua fino in fondo e che le ultime buche vengano giocate senza perdere di interesse.
Mi capita, di tanto in tanto, di parlare con altri golfisti che amano le gare di circolo del weekend, smaniano per tornare in campo e confrontarsi con sé stessi sul campo, cercando di migliorare il proprio score settimana dopo settimana; li capisco, e per tanti anni anche io ho giocato questo tipo di golf competitivo ma adesso, dopo quarant’anni passati sui fairway, ho scoperto un piacere e un divertimento maggiore nella “partitella” con i miei amici, e tutti e quattro ritroviamo uno spirito di competizione più forte e più agguerrito quando ci sfidiamo fra di noi: alla fine di una giornata vincere una pinta di birra ci da più soddisfazione di una coppa d’argento.
A meno che non si tratti del prestigioso “The Plowers Trophy”.