Il Major più lungo

Il Major più lungo.

La storia del golf é ricchissima di storie, aneddoti, record, drammi e successi.

All’interno del Grande Libro della Storia del Golf c’é il capitolo dei Majors, dove il fascino arricchisce le storie e gli aneddoti che caratterizzano i più ambiti tornei professionistici.

Oggi vi racconto la storia dello U.S. Open del 1931, quello che é ricordato come il Major più lungo.

La trentacinquesima edizione dell’Open statunitense si disputò all’Inverness Club di Toledo, in Ohio (seconda delle quattro edizioni disputate qui, le altre nel 1920,1957 e 1979).

Il Defending Champion avrebbe dovuto essere Bobby Jones, ma non era presente.

A quell’epoca, la competizione era prevista su 72 buche, disputate su tre giornate, 18 al giovedì. 18 al venerdì e 36 al sabato.

Alla fine dei giri regolamentari, due giocatori erano appaiati al comando con 292 colpi, Billy Burke (professionista statunitense di origini lituane) e George Van Elm (U.S. Amateur Champion del 1926).

Il regolamento del torneo prevedeva che in caso di parità, il successivo playoff venisse disputato sulla distanza delle 36 buche.

E così, la domenica mattina Burke e Van Elm diedero inizio alla loro lunga giornata, che tuttavia si chiuse nuovamente in perfetta parità.

Di conseguenza si rese necessario un secondo playoff, ovviamente sempre sulla distanza di 36 buche.

I due giocatori a quel punto erano fisicamente e psicologicamente provati.

Dopo 18 buche Burke era in vantaggio di un colpo, ma all’avvicinarsi della 144ma buca i due giocatori erano di nuovo pari.

Il birdie di Billy, oltre che garantirgli la vittoria, risparmiò ai due ulteriori 36 buche (che probabilmente non avrebbero retto…).

Dopo questa edizione, la USGA modificò il format dei playoff riducendoli su 18 buche, formula che rimase valida fino al 2018, quando si passò alle due buche (da ripetere a oltranza).

Lui é Billy Burke, l’uomo che, praticamente, disputò due Majors per vincerne uno.

Chapeau, Billy.

Questo articolo é dedicato a tutti coloro che sostengono che il nostro non é uno sport.


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