E’ sempre una festa quando il Tour passa da casa.
Mi riferisco ovviamente allo Europeantour e all’Open d’Italia.
Da quando ho iniziato a commentarlo nel 2009 la tappa italiana è sempre stata un’opportunità da non perdere.
Potersi confrontare dal vivo con i protagonisti, scambiare notizie, parlare con i coach, intervistare i giocatori, studiare il percorso per rendere la telecronaca ancora più ricca di particolari è essenziale.
I percorsi, spesso già giocati negli anni passati, in occasione del torneo professionistico più importante dell’anno, si rifanno quasi totalmente il trucco.
Le tribune, il villaggio ospitalità, il media centre: solo alcune delle strutture che in aggiunta a quelle del club ospitante rendono il campo affascinante.
Nel 2014 è stato il circolo golf Torino ad ospitare la 71ma edizione, vinta dal sudafricano Hennie Otto
Ma al di là della cronaca e del golf giocato, rimangono sempre nella memoria alcuni momenti che ad anni di distanza vale la pena condividere.
Il primo giorno, l’incontro con un toscano appassionatissimo di golf e biciclette.
Mi riconosce, si avvicina e mi racconta di essere talmente appassionato che quando pedala, ogni tanto, per darsi la carica si guarda l’avambraccio mostrandomelo. Qui puoi vedere cosa ho visto.
Cominciamo bene.
Io e Grappasonni, accanto agli studi televisivi allestiti nei paraggi dell’area di partenza in attesa di un collegamento, veniamo avvicinati da un signore con pantalone e gilet gessato nero ( era il 28 di agosto…).
In dialetto romano ci “accusa”: “ 6 ore e mezza de machina m’avete fatto fà !!! Ciao, me chiamo Sergio, il parucchiere de Paratore”.
Non lavorava da molto tempo a giudicare dalla chioma di Renato Paratore che si trovava già sul tee della 1, atterrato poche ore prima dalla Cina, dove aveva conquistato l’oro individuale e il bronzo a squadre miste alle olimpiadi juniores.
Ciliegina sulla torta dell’Open 2014 è stata la fase finale della telecronaca.
A circa mezz’ora dalla fine, come per magia, si inserisce nella nostra linea di commento la partita di calcio Roma – Atalanta corredata degli effetti del campo e del commento.
Parlare con quattro fonti audio di diversa entità nelle orecchie concentrandoci su quello che stava succedendo iniziava a diventare difficile fino a quando qualcuno da Milano, mosso a compassione si è accorto che qualcuno aveva schiacciato il bottone sbagliato.
Succede no ?