Il viaggio della speranza!

Se anche tu pensi che la vita del golfista in viaggio possa essere noiosa, le mie recenti avventure sono la netta prova del contrario.

Settimana scorsa ho partecipato alla tappa del Challenge Tour in Italia.

Ero estremamente contento e non vedevo l’ora di potermi confrontare nuovamente con il circuito.

Il programma era semplice:

Prendere l’aereo dal Portogallo con scalo a Francoforte il sabato, dopodichè guidare da Milano a Roma per la gara.

Sulla carta tutto a posto! 

Peccato che Lufthansa abbia cancellato il volo per Milano ed insieme al mio altre nove tratte.

Io non sono molto bravo in matematica, però se contiamo che per ogni aereo ci sono all’incirca 250 persone, moltiplicato per 9 ci attestiamo intorno alle duemila anime con i piedi per terra.

Ognuna di queste in pena tanto quanto me, in coda all’ufficio di assistenza in attesa di avere un biglietto per tornare a casa nei giorni successivi.

Fa ridere vedere le reazioni agli imprevisti di viaggio negli esseri umani.

C’è chi si piange addosso della serie: 

“Ecco, lo sapevo, capitano sempre a me queste cose, non avrei mai dovuto prendere questo volo!”. 

Chi invece accetta con molta pacatezza la situazione e si mette pazientemente in coda e chi, come me, che prova a trovare una soluzione.

Quindi ho iniziato a chiamare servizi clienti, parlare con il personale di terra e mi sono fatto ricollocare sul volo di due giorni dopo.

Ovviamente due giorni per tornare a casa erano troppi.

Ammetto che iniziavo a preoccuparmi anche io e nel momento di disperazione più totale, guardo fuori dalle finestre e vedo i taxi in coda.

Allora tra me e me penso: “beh, da quel che mi ricordo la Germania non è mica un isola, quindi sarebbe teoricamente possibile tornare a casa in taxi”.

Una piccola speranza iniziava a farsi strada.

Preso dall’agitazione abbandono la fila che in quattro ore era avanzata di ben quindici metri ed esco a chiedere a qualche taxista se fosse disponibile ad intraprendere una delle corse più lunghe della loro vita.

Al decimo tentativo trovo un angelo che accetta.

Prima di concludere chiamo l’assicurazione chiedendo se fosse possibile ottenere un rimborso ed hanno accettato di coprire buona parte della tratta.

Si parte per il viaggio della speranza!

Piccolo particolare: Ho dovuto lasciare le mie valigie in aeroporto perché non potevano darmele, ma ero stato rassicurato che me le avrebbero rispedite entro un paio di giorni.

Morale della favola, sono passati quasi quindici giorni ed entrambi i colli sono tuttora persi.

Difatti ho dovuto giocare il torneo a Roma con una sacca improvvisata e mi sono cancellato dalla gara in Spagna di questa settimana. 

Quanta amarezza.

Mentre ero in coda ho fatto conoscenza di Giuseppe che era di ritorno da una settimana sul cammino di Santiago.

Una persona squisita, in difficoltà tanto quanto me ed impaziente di tornare a casa dalla famiglia.

Ho deciso di offrirgli un passaggio.

Che tu ci possa credere o meno, è stato uno dei viaggi più interessanti che abbia mai fatto. 

Io, Giuseppe ed il Taxista chiusi in una macchina per otto ore a parlare ed a condividere pezzi di vita. 

Eravamo consci che dopo quel momento probabilmente non ci saremmo mai più visti, ma comunque tutti interessati a lasciare un segno.

E così è stato.

Viaggiando ho imparato che chiunque incontro ha qualcosa da insegnarmi.

Anche solo sapere che ognuno ha una propria battaglia da combattere ed una storia da raccontare.

Siamo tutti unici.

Vivere queste esperienze è uno dei più grandi privilegi di essere golfisti ed essere sempre in viaggio.

La scuola della vita.


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