Irlanda, un posto magico!

La scorsa settimana ho giocato il torneo del Challenge Tour in Svezia su un campo meraviglioso disegnato da Henrik Stenson.

Durante la gara, dove purtroppo ho mancato il taglio, mi sono detto: Sarà difficile trovare un campo migliore di questo.

Non ho fatto a tempo a dirlo che mi è arrivata la telefonata da Massimo Scarpa nella quale mi ha assegnato l’invito per giocare in Irlanda questa settimana.

Ed eccomi qui in Irlanda, esattamente a Portmarnock.

Le parole non bastano per descrivere la bellezza e l’unicità di questo posto. Non parlo del campo da golf di per sè, ma di tutto il contesto. E’ magico.

Si respira golf allo stato puro. Qui si gioca il vero golf. Quel golf dove tiri un bel colpo e finisci in uno di quei maledetti bunker minuscoli con le sponde altissime dove a fatica ci esci con il wedge. Quel golf dove in base al vento puoi giocare quattro campi diversi in quattro giornate.

Quel golf dove intorno al green puoi usare tutti e 14 i bastoni nella sacca per poterla mettere vicina.

E’ un gioco alternativo quello sui “links”, che ha richiesto una prova campo più intensa del solito. Ho giocato 18 buche lunedì, martedì e 9 mercoledì e, nonostante ciò, sono uscito dal campo con la sensazione che non fossero bastate. Tuttavia, ho dovuto farmele andare bene altrimenti sul tee della 1 giovedì ci sarei arrivato in barella!

Il disegno di Bernard Langer è molto tecnico. I fairway sono molto stretti e il rough, sebbene non sia estremamente alto è molto fitto. La palla può finire messa male da dover fare un lay-up oppure fermarsi sull’erba “pettinata” a favore dalla quale parte sempre un “flayer” rendendo difficile sia il controllo della distanza sia quello dello spin.

Parola chiave della settimana: Miki, prendi il fairway!

Ovviamente non finisce lì. Una volta preso il fairway è fondamentale studiare il colpo al green in funzione della posizione dell’asta in modo da lasciarmi sempre, nell’eventualità che mancherò il green, un approccio relativamente semplice.

Il Portmarnock links è un campo che richiede un ampio ventaglio di colpi. Dovrò avere un’altissima attenzione e la capacità di farmi scivolare via velocemente qualche inevitabile bogey. Pazienza!

Mi fa sorridere pensare che sono partito con l’idea di stare via una settimana, ma dopo tre sono ancora in giro per l’Europa senza sapere esattamente quando tornerò.

Dopotutto, è questa la vita che ho scelto: sacca da golf sulle spalle e valigia in mano.

Certe settimane sono migliori di altre, e questa qui in Irlanda è sicuramente una di quelle.


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