Jack concede, poi propone la grande svolta.
La maggior parte dei veri appassionati di golf conoscono la storia di Jack Nicklaus che ha concesso il putt a Tony Jacklin all’ultima buca della Ryder Cup del 1969.
Jacklin aveva un colpo da meno di un metro per assicurarsi che la sfida finisse in parità.
Gli Stati Uniti erano il campione in carica, e avrebbero mantenuto la coppa in entrambi i casi.
Nicklaus decise quindi di raccogliere la moneta che marcava la palla dell’inglese Jacklin e gli concesse il putt in una dimostrazione di impareggiabile sportività buona volontà e spirito di gioco. Qui il video
Otto anni dopo, l’Orso d’oro ci riprovò, questa volta su scala più ampia.
È difficile da immaginare ora, con la squadra americana che negli ultimi tre decenni ha perso 9 volte su 14 incontri, ma nell’era di Jack la squadra si era stufata di vincere.
“‘Abbiamo vinto quasi ogni volta”, disse Jack. “Nel 1977, Tom ( Weiskopf n.d.a.) andò a caccia di pecore in Alaska invece di venire a giocare i match. C’erano ragazzi che formavano la squadra, ma realmente non sentivano l’importanza della partecipazione alla sfida.
Dicendo che sarebbe stata “la cosa migliore per il gioco… e per i match”, Nicklaus propose alla PGA britannica di ampliare il processo di selezione della Ryder Cup per includere tutti i giocatori del nuovo European Tour. La sua volontà divenne realtà e la Ryder Cup è diventato lo spettacolo che conosciamo e amiamo oggi.
L’attesa diventa sempre più emozionante.
Mancano 96 giorni all’evento.
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