KPMG Women’s PGA: campo al limite, ritmo esasperante e nervi a pezzi

Il KPMG Women’s PGA Championship 2025 verrà ricordato più per le polemiche che per lo spettacolo in campo. La statunitense Stacy Lewis ha duramente criticato il setup del percorso di Fields Ranch East, definendo alcune buche “ingiocabili” a causa di green durissimi, posizioni della bandiera estreme e vento costante. “Così non si aiuta il golf femminile a crescere in TV: fa sembrare stupide giocatrici molto brave”, ha dichiarato senza mezzi termini.

La durezza del campo ha avuto effetti visibili sul ritmo di gioco: giri durati oltre sei ore, con giocatrici spesso sotto “clock” e una media punteggio sopra i 75 colpi, tra le più alte nella storia recente dei major LPGA. Lewis ha puntato il dito anche su questo: “Un setup così lento allontana tifosi, sponsor e attenzione mediatica”.

Lexi Thompson ha ammesso di essere stata lenta: oltre 3 ore per giocare le prime 9 buche. Su Instagram poi ha scritto: ‘Sono la prima a dire che non sono veloce come altre giocatrici, ma sono anche l’ultima persona che vuole impiegare 6 ore per giocare 18 buche’.

La frustrazione ha raggiunto il culmine con l’episodio di Maja Stark, che, dopo un tee shot sbagliato alla buca 15 par 3, ha scagliato il suo putter contro la sacca, rompendolo. Costretta a puttare con un wedge, ha perso colpi preziosi nelle ultime buche, concludendo con un amaro +12.

Un major che, più che premiare il talento, ha messo alla prova la tenuta mentale. E che ora riapre il dibattito sull’equilibrio tra sfida tecnica e spettacolo nel golf femminile di alto livello.


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