La mia vita in monGOLFiera

La stagione 2022 sebbene sia iniziata da poco, è stata piuttosto intensa.

Ho giocato sei gare molto ravvicinate le une dalle altre e come conseguenza la stanchezza si è fatta sentire. 

Dopo la gara in Abruzzo allora mi sono detto:

“Miki, hai davanti quindici giorni di pausa; dopodiché avrai un filotto lungo di tornei. Concediti una pausa!”

Mi sono letteralmente preso sulla parola e spinto dall’onda del momento ho deciso di partire per la Turchia.

Ho strutturato il viaggio in due parti:

  1. Modalità turista per la prima settimana 
  2. Modalità golfista per i restanti giorni

Per quanto riguarda il primo punto, ho passato  5 giorni ad Istanbul e 3 giorni in Cappadocia perso nelle mongolfiere.

Rispetto al secondo punto invece sono rimasto nei dintorni di Istanbul ad allenarmi in un campo chiamato Kemer Country Club.

Partire per una vacanza durante il periodo della stagione è stato strano, non l’avevo mai fatto.

Solitamente ho sempre fatto vacanza quando il mio stato “psico-fisico” era già completamente consumato, mentre questa volta ho pensato:

“Perchè non mi riposo ora e aumento la riserva di energie in vista della stagione?”

Quindi munito di valigiona e sacca da golf mi sono diretto verso questa nuova avventura.

I primi giorni senza golf sono sempre i più difficili per me.

Ho letteralmente passato le giornate con l’ansia perchè non stavo giocando. 

Continuavo a ripetermi se mollando la presa mi sarei ricordato come si impugnasse un bastone però in poco tempo la bellezza della città mi ha fatto dimenticare di questa paura inutile.

Il momento massimo di Zen l’ho raggiunto in Cappadocia.

Ho sempre visto su instagram le foto di questo posto magico circondato da rocce sinuose e mongolfiere ovunque, però sono località che finchè non le tocchi con mano sono difficili da comprendere.

Infatti in quei tre giorni immerso nella natura finalmente sono riuscito a staccare tutto da tutti ed entrare più in contatto con me stesso.

Ammetto che disconnettere ogni neurone mentre mi ritrovavo ad 800 metri di altitudine su un cesto di legno fluttuante nel silenzio più totale non è stato facile.

Una volta in volo alla caccia del’alba però ho proprio sentito una sensazione di pace e gratidudine.

Pace perchè mi sentivo vivo e grato perchè ho avuto la fortuna di poterlo vivere alla mia età.

Questo stato di tranquillità mi ha portato a riprendere gli allenamenti  con una marcia in più.

La voglia di tornare a tirare palline è aumentata drasticamente e di conseguenza anche la mia concentrazione.

Il primo giorno è sempre stato per me traumatico.

Ho la percezione che il peso del bastone cambi ed il volo di palla sia  diverso da quello a cui sono abituato.

Insomma, quasi la sensazione di essere ubriaco!

Questa volta invece non ho provato alcuna differenza, quasi come se non avessi mai smesso di giocare.

E’ stato un feedback per me importantissimo.

Ho realizzato che sia che il lavoro tecnico è solido perchè non cambia nel breve tempo sia che fare una vacanza di tanto in tanto può solo portare miglioramenti.

Quindi, fatti anche tu una gita in Mongolfiera di tanto in tanto, non succede niente!

 


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