La settimana santa di Pebble Beach ed il colpo del secolo.

La settimana santa di Pebble Beach ed il colpo del secolo.

Ve lo dico: se dovessi mai vincere al superenalotto, una casetta sulla penisola di Monterey, non me la toglierebbe nessuno.

Da quando vidi per la prima volta questo posto, me ne sono innamorato a tal punto da farlo diventare un pensiero ricorrente che ovviamente torna vivo più che mai nella settimana dell’ AT&T ProAm.

Questo torneo, che mescola professionisti e dilettanti celebri, si gioca su una rotazione di tre percorsi della penisola. 

Pebble Beach, Spyglass ed il Monterey Peninsula sono però  solo tre dei ben 24 percorsi nel raggio di 30 km.

Non se la prendano i soci di Cypress Point, ma fra tutti i percorsi quello che fa la parte del leone è proprio Pebble Beach.  

Voglio riportarvi alcuni passi dedicati alla sua storia tratti da un libro per cui scrisi la prefazione diversi anni fa: I campi da golf sul mare più belli del mondo. 

Un percorso impressionante tanto visivamente quanto golfisticamente, si trova a quasi 200 chilometri da San Francisco, e domina la baia di Carmel e l’Oceano Pacifico. E’ regolarmente citato tra i migliori percorsi del mondo aperti al pubblico. 

Giocare qui costa molto, ma si ha la garanzia di affrontare un tracciato che ha ospitato almeno sei Major

PROGETTATO DA APPASSIONATI

Pebble Beach nasce grazie a Samuel Morse, un promotore immobiliare innamorato della penisola di Monterey (e, per inciso, lontano parente dell’inventore del codice Morse). Morse, incaricato all’inizio del secolo scorso di valorizzare il luogo, ha l’idea di creare un maestoso percorso lungo il Pacifico.

Lo scopo è quello di realizzare l’affare il più rapidamente possibile, riducendo i costi; perciò il progetto viene affidato a Jack Neville a Douglas Grant, due giocatori dilettanti californiani, mentre si prevede che la manutenzione sia garantita da… alcune capre. Ai due uomini non serve molta immaginazione per definire il percorso, poiché il loro unico compito è concepire il maggior numero di buche possibile lungo l’oceano:missione compiuta!

Quando il percorso viene completato, nel 1919, è Morse stesso ad acquistarlo, attraverso la DelMonte Properties Company, società che ha fondato e di cui resterà titolare fino alla sua morte, avvenuta nel 1969.

LA BUCA PIU CARA DELLA STORIA

Il percorso, testamento di Neville e Grant, dotati di un talento straordinario, ha subito pochi cambiamenti dopo la sua nascita. Nel 1921 l’architetto William Herbert Fowler trasforma in par 5 il par 4 della buca 18. Anche alcuni green e bunker sono stati rimodellati dall’architetto dell’Augusta National, Alister MacKenzie. E’ solo nel 1997, tuttavia, che si assiste al cambiamento più significativo. La buca 5 originale è stata costruita verso l’interno. Ma nel 1995 i proprietari di Pebble Beach riescono ad acquistare un terreno venduto da Morse prima della costruzione del percorso, dove sorgerà la buca 5 in grado di offrire un panorama spettacolare sull’oceano.

in alto a sinistra la buca 5

Jack Nicklaus viene incaricato di progettarla per la modica cifra di 2 milioni di dollari: la buca più cara della storia del golf.

AL DI SOPRA DEL PACIFICO

Contrariamente a ciò che avviene in molti percorsi moderni, le buche 9 e 10 non tornano verso la clubhouse. La 14 e la 15 sono le più “inland” di questo autentico links. La buca 16 segue la 3 per formare un doppio anello a forma di otto che permette alle buche 17 e 18 di concludere il percorso con alcuni panorami mozzafiato sull’OceanoPacifico.

È difficile individuare la buca più rappresentativa del percorso, perché le candidate sono molte. Il breve par 3 della buca 7, che misura meno di 100metri, è probabilmente quella più fotografata. La 8 si gioca in parte sopra il Pacifico, e per Nicklaus si tratta semplicemente del miglior secondo colpo in assoluto. La buca 18, par 5, lambita dalle onde sulla parte sinistra, è ampiamente considerata la migliore buca 18 del mondo.Quanto alla buca 17, lungo par 3 di fronte all’Oceano Pacifico, è radicata nella storia del golf.

Nel 1972, durante uno dei 6 US Open ospitati da Pebble Beach, Jack Nicklaus si impone grazie a un colpo magico con il ferro 1, una vittoria magistrale perché all’epoca eguaglia il totale dei13 Major vinti da Bobby Jones.Dieci anni dopo, è Tom Watson a vincere davanti a Nicklaus imbucando un approccio su questa stessa buca 17. Il luogo esatto dell’exploit di Watson scompare tuttavia l’anno seguente, quando una tempesta danneggia il green della buca 17 e la partenza della 18, che devono essere ricostruite.

SEI US OPEN

Pebble Beach ha conosciuto altri memorabili US Open. Nel 1992 Tom Kite vince finalmente un Major, l’unico della sua carriera. GraemeMcDowell vince il suo primo Major davanti al francese Grégory Havret nel 2010. Ma l’edizione che tutti ricordano è quella del 2000: Tiger Woods, allora al vertice della carriera, è l’unico a giocare sotto il par. Si impone con 15 colpi di vantaggio sul secondo, segnando cosi l’inizio del Tiger Slam, serie di quattro Major vinti da Woods nelle stagioni 2000 e 2001.Il percorso è oggi di proprietà della Pebble BeachCompany, società che conta alcuni azionisti prestigiosi come Clint Eastwood e Arnold Palmer. L’US Open è tornato a Pebble Beach nel 2019 con la vittoria di Gary Woodland.

US OPEN 1982 SECONDO COLPO DELLA BUCA 17, ULTIMO GIRO

Questo colpo di Tom Watson è entrato negli annali perché il percorso, a causa della difficoltà del rough, è poco favorevole ad approcci imbucati di questo tipo. Bruce Edwards il caddie di Watson, è già di questo avviso e immagina che sia necessario tentare di posizionarsi non troppo lontano dalla bandiera.

Vista la posizione della palla, all’americano resta solo un’opportunità: toccare la bandiera per avere una possibilità di imbucare. Gioca quindi questo approccio, con uno stance molto aperto. E’ il colpo che preferisce, sul quale si allena sempre e che in questa occasione gli permetterà di battere Jack Nicklaus.


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