I saggi sostengono che il riposo abbia un potere rivoluzionario, soprattutto in tempi come questi di multitasking forzato. Figuriamoci nel caso di Rory McIlroy, un tipino che è perennemente sotto la lente dei riflettori da quasi vent’anni. Voglio dire: io credo davvero che Rory abbia bisogno di una pausa. Di una vacanza. Di uno stop. Di un respiro. Di una bolla di ossigeno. Insomma, di un qualcosa che lo rigeneri soprattutto mentalmente, piuttosto che fisicamente.
I segnali ci sono tutti e, come nel suo stile, ce li ho forniti lui stesso nel tempo, manco fossero i sassolini bianchi della storia di Pollicino.
Inizialmente ci ha avvertiti che quest’anno si sarebbe tirato indietro dalla contesa Pga/LIV, perché nel 2023 gli ha portato via troppe energie; poi è arrivato il disastro della richiesta di divorzio, poi rientrata nell’espace d’un matin; quindi, senza mai fermarsi, come un criceto sulla ruota, è andato allo US Open e tutti sappiamo come è andata (male, anzi malissimo); quindi ci ha raccontato del beneficio che ha tratto dai tre giorni trascorsi da solo a New York a camminare tra la folla come un comune mortale; come se non bastasse, sempre Rory ha aggiunto di come si sia reso conto di non aver mai goduto di una vacanza negli ultimi anni; infine sono arrivati l’Open Championship, il taglio mancato alla grandissima e le sue parole stanche davanti ai microfoni quando ha ammesso che già alla buca 4 del secondo giro stesse solo pensando a dove trascorrere finalmente qualche giorno di riposo.
Ora, se non è un burnout questo, io non so davvero cosa sia. Chiamatela stanchezza, stress, giramento di palle, chiamatela come volete, ma se esiste un segnale di un essere umano giunto al limite è il fatto di continuare a fare cose senza mai fermarsi.
Proprio per tutti questi micro segnali lanciati nel mare aperto come messaggi nelle bottiglie, io credo fortemente che questo ragazzo di 35 anni abbia davvero bisogno di respirare. Di poter deporre un peso che ha portato sulle spalle per troppo tempo. Di uscire insomma per qualche giorno da quella maledetta ruota del criceto nella quale si è infilato, riuscendo magari a riassaporare la sua vita, che è davvero migliore rispetto a quella di tutti noi, se solo Rory se la godesse, ogni tanto.