Con il Magical Kenya Ladies Open è partita anche la stagione 2023 del LET. Come ho già trattato in un mio precedente articolo, sarà record di date e di montepremi.
La situazione è notevolmente migliorata rispetto a qualche anno fa, quando il numero di gare era pari alla metà dell’attuale, e con montepremi notevolmente inferiori che non erano in grado di garantire la copertura finanziaria a gran parte delle giocatrici.
A fine 2019 le giocatrici votarono per una partnership tra LET e LPGA, con l’obiettivo di condividere le risorse ed aumentare le opportunità di gioco soprattutto in Europa.
Senza questo accordo, considerando anche la pandemia, la situazione avrebbe potuto essere davvero critica.
Non dimentichiamoci che nel frattempo il LET ha anche stretto un altro importante e ricco accordo con i sauditi: Aramco e Public Investment Fund (PIF). Con i montepremi molto più ricchi grazie ai sauditi, ora il LET attrae un numero maggiore di giocatrici, invertendo il trend di qualche anno fa, quando in molte preferivano quello che oggi è l’Epson Tour.
Mancano ancora tre anni alla fine della joint venture tra LET e LPGA, e la possibilità di una loro fusione è oggetto di discussione già da tempo. Ci si aspettava un voto da parte delle giocatrici già alla fine dello scorso anno, ma ancora non è successo nulla. Pare che entrambe le parti stiano ancora elaborando i dettagli della potenziale fusione.
I punti interrogativi sono molti: il numero di carte che andrebbero alle migliori giocatrici LET, le priorità rispetto all’Epson Tour, l’entità dei montepremi, lo ‘spauracchio’ di un possibile LIV Golf femminile.
Ma l’interrogativo maggiore riguarda proprio i sauditi.
Gli eventi Aramco sollevano ancora molte perplessità per le accuse di violazione dei diritti umani imputate all’Arabia Saudita, soprattutto nei confronti delle donne.
Allo stato attuale l’LPGA può ancora prendere le distanze da Aramco, ma, in caso di fusione con il LET, come potrebbero reagire gli attuali e potenziali sponsor?
Al contrario, il PIF potrebbe continuare a foraggiare il LET così da renderlo il rivale principale dell’LPGA? Ma se poi un giorno i sauditi si stancassero? Il rischio è che il LET – da solo – non riesca a sopravvivere.
Chissà se il matrimonio tra LET e LPGA si farà, e quando.
‘Il triangolo no, non l’avevo considerato’ cantava Renato Zero nel 1978. Per fortuna ‘la geometria non è un reato’.