Letting go. Lasciare andare, lasciar perdere, lasciar percolare, passare oltre. Così si intitola l’ultimo capitolo di Ben Hogan. An American Life, tra le tante biografie del campione la più significativa; dettagliatissima, emozionale, imprescindibile; informatissima perché autorizzata dagli eredi, e raccontata dalla penna lieve e meravigliosa di James Dodson.
Ma non è l’aspetto sportivo che importa qui, quanto piuttosto il lato umano, o più precisamente quanto il golf – la disciplina del golf – ti può insegnare su te stesso: è appunto quel lasciare andare, ovvero quel che succede ad un uomo – ad una persona – allorché le forze a poco a poco lo abbandonano. Insomma interessa l’uomo Ben Hogan una volta che tutte le luci attorno a lui si sono spente.
Gli amici di una vita pian piano escono di scena. Fai difficoltà a guidare l’auto, tu che eri un mostro di millimetrica precisione a livello mondiale. La memoria ti abbandona. Nel 1996, un anno prima della morte, disse ad un amico:
Gene, I won five Opens. I just can’t remember where.
Ripercorrere gli anni, la vita. La gioventù, i successi e le sconfitte brucianti. Avere le risposte quando le risposte non sono più importanti.
Per tutta la vita, fino a quell’ultimo giorno, si era domandato come sarebbero andate le cose. Ora la storia era completa. Conosceva il suo destino. Era sollevato dal peso del futuro. La paura della morte era là, sempre presente, ma insieme a quella paura c’era la consapevolezza di essere stato straordinariamente fortunato. […] A questo punto le sue domande sul senso della vita se n’erano andate, ma avevano avuto risposta. (David Brooks, L’animale sociale)
Ecco, la grandezza dell’uomo quando il corpo e la mente ti abbandonano interessa, quando ti rendi conto che non ti rendi più conto del tutto, e sai bene che il futuro non potrà comunque brillare per te. La dignità dell’uomo che un tempo aveva il mondo ai suoi piedi interessa, la sua compostezza tranquilla fino alla fine interessa. La dignità, la presenza a se stessi fino all’ultimo, qualunque cosa accada. Lo stile è l’uomo, come si dice.
Ciò che il golf può davvero insegnarti su te stesso interessa. Il succo è questo.
Guarda in faccia la realtà e non averne paura. Conosci un altro mondo per sconfiggere la morte?
So che a un certo punto il golf finirà per me. È così per tutti. E mi mancherà. Non mi mancherà necessariamente un nuovo campo da golf e cose del genere. Ma un cestino di palle, nient’altro che il tempo… A volte è il sole delle dieci del mattino, o il tardo pomeriggio, quando il momento è giusto e tutto sembra in ordine. In qualche modo è allora che la vita ha più senso (Fred Shoemaker)
Lasciare andare, certo. E quell’uomo, e la sua grandezza, e tutti gli insegnamenti che se ne possono trarre, saranno con noi per sempre.