La vita di Manuel ‘Manu’ De Los Santos sembra un romanzo: nasce nella Repubblica Dominicana, un’infanzia difficile, non ha mai conosciuto il padre e la madre lo abbandonò a nove anni.
Fu cresciuto dalla famiglia del suo amico fraterno Yoni De Jesus.
Impara presto a guadagnare qualche soldo facendo la guida ai turisti, soldi che gli servivano per la sua vera grande passione: il baseball.
Il campo da baseball diventa presto la sua seconda casa, ha 20 anni quando viene notato dagli osservatori della squadra di baseball professionista dei Toronto Blue Jays.
Vogliono metterlo sotto contratto.
Ma proprio quando le cose sembravano andare per il meglio, Manu ha un incidente in moto. Era il 2003, la gamba sinistra si ferisce gravemente. L’ospedale locale dove viene portato non presta le cure adeguate, e la gamba va in cancrena. Manu peggiora. Lo salvano l’amico Yoni e la fidanzata francese Elena (ora sua moglie): viene portato in una clinica privata dove però il responso è il peggiore, la gamba deve essere amputata.
Appena dimesso dall’ospedale, Elena e Manu si sposano e si trasferiscono a Parigi. Manu continua a rimpiangere la sua carriera di giocatore di baseball finita, fino a quando vede per caso il film ‘La Leggenda di Bagger Vance’. Manu capisce che il golf può offrirgli una seconda possibilità.
Si butta a capofitto nel golf, e nel giro di qualche anno gioca con handicap zero. Ha giocato in molti degli eventi targati EDGA e ha vinto molti titoli amatoriali.
Nel 2009, ha fatto il suo debutto nell’Alfred Dunhill Links Championship dell’European Tour in Scozia, entusiasmando il pubblico ed i media.
Sognava di incontrare Tiger Woods, e anche questo sogno di è avverato nel 2010.
Manuel De Los Santos è stato il primo golfista con una disabilità visibile ad essere invitato a giocare in tali eventi organizzati dall’European Tour e dal Golf Australia, aprendo la porta a molti altri golfisti con disabilità.
Due golfisti EDGA, il Gallese Mike ‘Capitain Pirate’ Jones e la Svedese Caroline Mohr, hanno entrambi parlato pubblicamente dell’ispirazione di vedere i video di Manuel su YouTube, subito dopo aver subito l’amputazione delle gambe nel momento più traumatico della loro vita. Uno di questi video è stato visto più di 590.000 volte, un’ottima pubblicità non solo per il golf inclusivo ma per l’intero sport.
Manuel dice oggi: “Il golf mi ha aiutato a capire quanta potenza abbiamo nel corpo. Quando vediamo qualcuno giocare con una mano, o se è cieco, vuol dire tutto… e il golf è proprio lo sport per disabili perché ti rende più forte per il futuro, per stare più a tuo agio… Il golf ti aiuta a controllare le cose negative e guarda al futuro.