Nel regno di Mike Taylor, il clubmaker di Tiger Woods 

Nel regno di Mike Taylor, il clubmaker di Tiger Woods 

Inizio subito con un’analogia: il clubmaker sta al giocatore di golf come il liutaio sta al chitarrista. 

In un’epoca in cui i computer high-tech continuano ad assumere un peso maggiore nello spazio di progettazione dei bastoni da golf  il clubmaker è come un ritorno a un’epoca passata in cui i ferri e i wedges erano prevalentemente modellati a mano usando una matita e un po’ di immaginazione. 

Fra questi “artisti” molto probabilmente non avete mai sentito parlare di Mike Taylor, ma questo non lo rende meno significativo di Roger Cleveland, Katsuhiro Miura, Bob Vokey o Don White, quattro  noti maestri del mondo del clubmaking.

Per più di trent’anni, Taylor ha lavorato dietro le quinte per la Ben Hogan Golf Equipment Company, Impact Golf Technologies e Nike Golf, a stampare e modellare ferri e wedges per alcuni dei grandi del golf.

Quello che Taylor possiede nelle sue mani logore e alterate è un dono. È uno dei motivi per cui Woods, Duval, Bernhard Langer, Rory Mcilroy e Jack Nicklaus, solo per citarne alcuni, gli hanno affidato la costruzione di  bastoni che hanno giocato un ruolo fondamentale nella loro carriera.

Stiamo parlando dei più grandi del golf

Se avete bisogno di prove, c’è un armadietto di metallo con innumerevoli wedges Nike con le iniziali dei giocatori per i quali le iniziali sono sufficienti: “DD” (David Duval) e “PC” (Paul Casey) e “TW” (conoscete?).

Il Sacro Graal dei documenti delle attrezzature è ospitato all’interno di un edificio semi nascosto alla periferia di Fort Worth, in Texas.

Sarebbe difficile capirlo guardando  la pila di raccoglitori neri accatastati  a casaccio su uno schedario polveroso. Tanti altri si trovano nei cassetti, nascosti uno contro l’altro.

Ma il robusto Mike dice che sono diversi.

E poi si intravede un’etichetta scolorita sul dorso di un raccoglitore: “Tiger Woods Wedges and Putters.”

Apri la copertina superiore, e ti trovi davanti ad  una moltitudine di fogli di costruzione della testa del bastone con appunti scritti a mano risalenti ai giorni di  Tiger quando giocava NIKE. I giorni di gloria. Un’era di sei Majors, ciascuno vinto con i ferri dello “swoosh”( Nike appunto)  e wedge in mano.

Appunti  importanti perché appartengono (probabilmente) al più grande golfista che abbia mai toccato un ferro da golf. Sono importanti perché Woods non è mai stato uno che parlava liberamente delle caratteristiche dei suoi ferri. Il mistero è sempre stato parte della sua aura.

“A Mike, grazie per avermi finalmente fatto un buon wedge.” – Tiger.

La copertina della rivista con l’autografo dedicato regala sempre  sempre una risatina a Mike. Uno dei numerosi articoli  e memorabilia che portano le sue iniziali all’interno dell’ufficio di Taylor, che danno un’idea del rapporto che ha con il più grande golfista dell’era moderna.

Poche persone veramente vicine a Tiger sono amate e rispettate come Taylor, che ha stretto un legame indissolubile con il 15 volte campione major durante il loro periodo alla Nike Golf.

Anni fa, durante le riprese di una pubblicità Nike  all’interno dell’officina, Taylor ricorda che gli fu chiesto di fare molte scintille limando la testa di un wedge con Tiger  accanto a lui.

Dopo che Taylor ebbe finito di fare magie televisive, Woods si chinò chiedendogli: per caso era uno dei miei wedge? “Certo che lo è,” rispose il clubmaker. Gli occhi di Woods si sono trasformati in due fessure mentre apprendeva la triste notizia…

Taylor ride quando pensa a quei momenti che racchiudono perfettamente la loro amicizia. Certo, c’era un sacco di lavoro da fare, ma gli scherzi e le battute facevano parte della formula vincente.


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