No tifo??… No Ryder!!

Mi sento in obbligo di dedicare un pensiero agli spettatori, e al tifo “da Ryder”.

Lo definisco volutamente così perché unico al mondo.

Dove tutto ha inizio

E’ il colore dell’evento, rumoroso, ma esperto, senza eccessi, ma molto folkloristico.

E’ sempre stato e sempre sarà l’anima della sfida.

Una Ryder Cup senza tifosi perderebbe quasi completamente di significato.

The Guardians of the Cup

Iniziando dal tee della 1, che negli anni è si è tramutato in  un vero e proprio anfiteatro (leggi l’articolo di Stefano Mora) pronto ad accogliere i giocatori e sostenerli, a dar loro la carica, ma anche a metterli inesorabilmente sotto pressione.

The American Marshals

Chiedete a Bob McIntyre la mattina della prima giornata come si sentisse.

“Stavo quasi piangendo uscendo dal driving range.”Ma dopo le foto di rito e la presentazione Justin ( Rose n.d.a.) si è avvicinato, mi ha messo il braccio sulla spalla è ha detto: ‘andrà tutto bene, finirà tutto tra due minuti e mezzo’.

“E’ stato straordinario, così esperto, mi ha fatto mantenere la calma , si è fidato di me, ha creduto in me”.

Le urla, i canti, le prese in giro si susseguono con una perfetta conoscenza dei tempi. Sia quelli musicali che quelli di gioco.

Seppi Boyz

L’organizzazione del tifo va oltre. Gli abiti, i nomi dei gruppi e le canzoni scritte e studiate a memoria. Anche questo è lo spirit of the game.

C’è anche Super Mario

Come lo spirito di Severiano Ballesteros. Sempre presente. Ovunque.

Hot dog tristi


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