Se siete alla ricerca di qualche metro in più dal tee, questo è l’articolo che fa per voi. Soprattutto se fate parte di quella enorme massa di golfisti convinta che la potenza col drive sia una questione (giustamente) di esplosività e che quest’ultima sia un talento, più che una dote che ti puoi guadagnare lavorandoci per bene in palestra.
Ordunque: partiamo dalla Bibbia, cioè dai test TPI, che ci mostrano come ci sia un collegamento netto tra la velocità della testa del bastone (clubhead speed NdR) e l’altezza del vostro salto in verticale.
Quest’ultimo misura la forza che siete in grado di produrre contro il terreno, la cosiddetta Ground Reaction Force di cui avete sicuramente sentito parlare negli ultimi tempi: in definitiva, i test TPI hanno dimostrato che più un golfista è in grado di saltare in alto da fermo, più tirerà forte il drive. In sostanza, le gambe sono il vero motore in grado di trasferire quella velocità che tutti ricerchiamo alla testa del bastone.
Qualche dato: un professionista del Tour, in media, salta da fermo in verticale tra i 45 e i 55 centimetri; un amateur meno di 40. Ora: 10 centimetri guadagnati in un salto in verticale da fermo si traducono più o meno in 9 miglia in più di club head speed, vale a dire 26 yards. Tanta roba.
Detto questo, una volta che si è capito che l’esplosività non è solo un talento, ma anche una qualità che si può ottenere con un buon lavoro di fitness con un preparatore atletico, smettetela di lagnarvi del vostro drive, e correte a segnare un abbonamento in palestra: il vostro gioco ne gioverà certamente e probabilmente smetterete di passare da un modello di driver a un altro, sperando di guadagnare qualche metro senza sforzo.
Ricordatevi: no pain, no gain!