Quando non bastano i colpi, ma servono emozioni

Basterebbero i dati televisivi della CBS a sancire la maestosità dell’edizione 2025 del Masters: 12,7 milioni di spettatori americani incollati davanti alla televisione, il più alto numero mai registrato da sette anni a questa parte, hanno seguito gli up & down di Rory lungo il giro finale da Augusta. Non solo: la domenica conclusiva del torneo si è rivelata la diretta golfistica più vista non solo sulla CBS, ma anche su ogni emittente televisiva dal 2018 a oggi.

Che dire? Che finalmente riavere un campione come McIlroy che, al netto di Tiger, come nessuno mai ha mostrato al mondo tutte le sue emozioni, fa certamente bene al mondo del golf, perennemente e affannosamente in cerca di un “intrattenitore” dai tempi del miglior Woods, o, quanto meno, dalla sua ultima vittoria proprio ad Augusta.

Anche per questo motivo, per la capacità del giocatore di trasmettere brividi al suo pubblico, si spiegano i record di Bryson DeChambeau su Youtube: il fatto poi che lui e Rory fossero appaiati nelle ultime 18 buche del Masters non ha fatto altro che aggiungere pepe a un finale incandescente già di suo.

Diciamocelo: la purezza stilistica di Aberg, le magie tecniche di Scheffler, la completezza di Schauffele sono tutte qualità straordinarie, certamente, ma non bastano da sole ad attirare il grande pubblico, anche e soprattutto quello dei non golfisti. Serve qualcosa di più: servono le emozioni più profonde dei giocatori, che però oggi sembrano purtroppo latitare nei tornei di golf. E la grandezza di Augusta sta proprio qui: nella sua innata capacità di tirar fuori il meglio (e spesso anche il peggio) dalla mente dei campioni. Il fatto che domenica ci siano stati in campo i due che più di tutti gli altri sono lo specchio vivente dei loro scontri di volontà è stata una benedizione per tutto il mondo del golf. Che, in più, domenica un’altra cosa ci ha insegnato, grazie proprio a Rory: che spesso, soprattutto nel caso di questi campioni, i limiti umani non sono altro che illusioni e che al traguardo, alla fine, arriva non chi ha sbagliato di meno, ma chi ha tentato più a lungo. E con lui, spesso, arrivano anche 12,7 milioni di appassionati in cerca di ispirazione golfistica, ma non solo.


Related Posts

Il ritorno del legno 7

Il legno 7 ha sempre goduto di una bassa reputazione. Nasceva come un bastone fondamentalmente pensato per giocatori…

Furto al Masters!

Ex dipendente dell’Augusta National condannato al carcere per un maxi furto di cimeli del Masters: rubati anche Green…
Total
0
Share