Il Classic ne fa quasi 100

Voglio chiamarlo come l’ho conosciuto: Byron Nelson Classic.

La sua lunga storia risale al 1926 quando era inizialmente conosciuto come Dallas Open.

Dopo una pausa, il torneo fu rigiocato nel 1944 con il nome di “Texas Victory Open”, un anno particolare in cui Byron Nelson si assicurò la vittoria con un impressionante vantaggio di 10 colpi.

Nel corso degli anni, il torneo ha subito vari cambiamenti di nome prima di diventare ufficialmente il Byron Nelson Classic nel 1968, in concomitanza con la sua designazione come tappa ufficiale del PGA TOUR.

https://twitter.com/cjbyronnelson/status/1765890847457914888/photo/1

Conosciuto come uno dei due tornei del PGA TOUR che prendono il nome da un golfista professionista, insieme all’Arnold Palmer Invitational, il torneo ha sempre mantenuto la sua unicità nel corso della sua storia.

Nel 2023, CJ Group ha assunto il ruolo di title sponsor, impegnandosi in una partnership decennale con THE CJ CUP Byron Nelson.

Ogni anno a maggio al TPC Craig Ranch di McKinney, in Texas, il torneo richiama costantemente giocatori di alto livello da tutto il mondo.

Il Byron Nelson vede fra i suoi past champions nomi leggendari, tra cui lo stesso Nelson, Sam Snead, Ben Hogan e Tiger Woods.

La carriera di “Lord Byron” ,uno dei suoi soprannomi,  parla da sola: 52 vittorie da professionista, 5 tornei major e un anno impressionante con 18 (avete letto bene) vittorie nel 1945, evidenziato da 11 vittorie consecutive.

Un risultato senza precedenti, ancora imbattuto da oltre 75 anni.

Una delle vere leggende del golf professionistico, Nelson ha scritto nella storia del golf  una carriera diversa da chiunque abbia giocato prima di lui o da chiunque abbia giocato da allora.

https://x.com/cjbyronnelson/status/1778565461984084408

Nelson era anche soprannominato “Il Padre dello Swing Moderno” per il suo ruolo determinante nella transizione dallo shaft in hickory a quelli in acciaio.

Gli swing dei suoi contemporanei come Ben Hogan e Sam Snead, avranno potuto ricevere sicuramente maggior attenzione tecnica dai giocatori e dai maestri di golf di tutto il mondo, ma c’è una ragione per cui il robot  utilizzato per il test delle attrezzature era chiamato “Iron Byron.”

Lo swing che  Nelson sviluppò per adeguarsi ai nuovi shafts lo fece diventare incredibilmente preciso.

Oltre ai suoi successi però, era ancora più conosciuto come un vero gentiluomo del gioco.

La sua gentilezza e dedizione alla sua comunità ha conquistato il rispetto e l’ammirazione dei suoi coetanei, dei giocatori attuali e dei fan di tutte le età.

Il tutto riassunto dalle parole di un altro incredibile personaggio della storia del golf: Ken Venturi

“Puoi sempre discutere chi è stato il più grande giocatore, ma Byron è il miglior gentiluomo che il gioco abbia mai conosciuto”.

In particolare, Tom Watson, che è stato l’unico giocatore a vincere il torneo quattro volte con tre vittorie consecutive, ricorda così il suo primo incontro con Byron Nelson:

Forse è stata la pro-am al Doral nel 1974.

O forse un giro di pratica.

Sono passati 46 anni fa, quindi non ricordo il giorno esatto.

Quello che ricordo chiaramente è che un uomo ha iniziato a venirmi incontro e la cosa mi sembrava strana dal momento che nessun altro ci stesse seguendo.

Dopo tutto, la mia carriera sul tour era iniziata solo da tre anni e non avevo ancora vinto un torneo.

Mentre si avvicinava, mi sono detto: “Sembra Byron … no, aspetta, sì, quello è Byron Nelson”.

Sapevo che aspetto avesse perché l’avevo visto nelle trasmissioni di golf sulla ABC.

È venuto in fairway e ha detto: “Tom, vorrei presentarmi. Sono Byron Nelson.”

Ed è così che è iniziato. Proprio lì.

Una grande, grande amicizia che sicuramente ha avuto un impatto non solo sulla carriera di Watson ma su tutta la sua vita. Un’amicizia che andava oltre il golf,  che valeva davvero la pena alimentare.

 

 

 


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