Quelli che…hanno passato più tagli sul PGA Tour

Quelli che…hanno passato più tagli sul PGA Tour

Il passaggio del taglio rappresenta l’obiettivo principale delle prime giornate di gara per un professionista.

Sul PGA Tour, il professionista che non passa il taglio non riceve alcun premio, e deve comunque pagare il suo caddie.

La nascita dei Signature Events ha creato una nuova tipologia di eventi no-cut (dove quindi i professionisti incassano comunque una minima somma, NDR) che andrà inevitabilmente ad inficiare la statistica di cui parliamo oggi, e cioé quella relativa ai recordmen del passaggio del taglio nella storia del PGA Tour.

Per motivi di spazio e di tempo parto direttamente all’interno della top ten, precisando che il valore preso in considerazione é quello dei tagli superati, senza alcuna ponderazione rispetto al numero dei tornei disputati.

Al settimo posto troviamo Doug Ford.

Un PGA Championship (1955) ed un Masters Tournament (1957) all’attivo.

Primo torneo disputato il Los Angeles Open (1950), mentre la sua ultima apparizione fu quella all’Honda Classic (1984).

744 tornei disputati, 560 tagli superati.

Ford é preceduto da Gene Littler.

Vincitore dello U.S. Open nel 1961 Littler debuttò nel 1950 al Los Angeles Open e chiusa la carriera sul Tour con l’Hawaiian Open del 1984.

A fronte di 647 tornei disputati, Littler vanta il passaggio di 566 tagli.

Al quinto posto troviamo il primo recordman vivente, Davis Love III.

Il Capitano del Team USA a Hazeltine ha vinto il PGA Championship del 1997 davanti a Justin Leonard.

La sua prima volta sul Tour fu l’Andy Williams Open del 1986, mentre la sua ultima apparizione fu quella all’ RSM Classic nel 2021.

Love III ha disputato complessivamente 790 tornei, passando il taglio 571 volte.

Il quarto posto é ad appannaggio di The King, Arnold Palmer.

Non credo sia necessario ricordare il suo palmares.

Il suo primo tee shot sul Tour risale al 1949 (Dapper Dan Open), l’ultimo al 1993 (Nestlè Invitational).

Ha disputato in totale 703 tornei, passando 574 tagli.

Arriviamo al podio di questa speciale classifica.

Il gradino più basso é occupato da Raymond Floyd.

Quattro i Majors nella sua bacheca: 2 PGA Championships (1969 e 1982), un Masters Tournament (1976) ed uno U.S. Open (1986).

Il suo esordio nel 1963 al Lucky International Open, l’ultima apparizione al Masters del 1999.

726 tornei disputati, 581 tagli superati.

Al secondo posto troviamo Tom Kite.

Il vincitore dello U.S. Open del 1972 fece il suo debutto sul Tour su un palcoscenico d’eccezione, quello del Masters Tournament del 1972.

Chiuse la sua carriera sul PGA Tour nel 2005 al Booz Allen Classic.

Kite ha preso il via per 726 volte ed ha passato il taglio 590 volte.

Arriviamo al Recordman assoluto.

Sul gradino più alto del podio troviamo Jay Haas.

Il giocatore che ha passato più tagli non ha al suo attivo neanche un Major (ne ha vinti 3 sul Champions Tour, NDR).

Esordio nel 1973 al Greater Greensboro Open.

Il suo canto del cigno allo Zurich Classic di New Orleans del 2022, disputato in coppia con suo figlio Bill.

799 tornei disputati sul PGA Tour, e per ben 592 volte é arrivato a giocare nel fine settimana.

E’ un record che potrà essere superato?

Tutto é possibile, bisognerebbe solo capire chi, tra i giovani che calcano attualmente il palcoscenico del PGA Tour ambisce ad arrivare alla longevità agonistica di questi mostri sacri.


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